Cina pagina 260
Alla riunione annuale, in Sudafrica, i leader delle cinque nazioni emergenti potrebbero lanciare una propria istituzione finanziaria in contrapposizione alle due organizzazioni create a Bretton Woods nel 1944.
L’e-commerce è esploso in Cina e va fortissimo in tutto l’Oriente. Le aziende del Made in Italy possono aumentare l’export puntando sulla vedita online. L’analisi di Super Money.
La previsione dell’Ocse, che si scontra con chi ha dubbi sulla soliditĂ dell’economia e chi pronostica bolle sul mercato immobiliare. E invece gli Stati Uniti perderanno il primato tra tre anni appena.
Ridotto dal 43% al 34% il numero di fondi che ha una posizione di sovrappeso. Timori di una nuova crisi finanziaria in stile subprime. Per gli analisti la Borsa di Shanghai perdera’ il 15% nei prossimi due mesi.
Nel quarto trimestre dell’anno, istituto di credito in perdita. Ancora sprint di Bper, quasi +10%. Bce: la prossima settimana 20 banche rimborseranno 6,82 miliardi dei maxi-prestiti a tassi favorevoli (Ltro). Giornata di scadenze tecniche. Spread in calo attorno sotto 315. Euro chiude in rialzo sopra $1,30.
Summit Ue: in una bozza leader si dicono pronti a elargire a Francia, Spagna e Portogallo piĂą tempo per il raggiungimento dei target di bilancio. Lo Stoxx 600 si appresta a terminare in rialzo la quarta settimana consecutiva. Ftse Mib +2,45%. Spread cala a 315.
Ufficializzata all’unanimita’ la sua nomina. Nazionalista, 59 anni, è il primo “principe” a salire al vertice della Repubblica Popolare. La vicepresidenza va a Li Yuanchao, che viene visto come un possibile riformista.
L’economista americano mette in dubbio la capacitĂ della nuova classe politica cinese di implementare le riforme necessarie. “Troppo credito sommerso“. Anche per le agenzie di rating la situazione è esplosiva. Che sia l’anticamera di una recessione? Faber non lo esclude
Una guerra a 360° che si combatterĂ con guerre civili, rivoluzioni, disordini sociali sostenuti da potenze straniere, ma anche attraverso una guerra sporca. L’opinione di Giuseppe Cirillo
Dopo anni di forte crescita, Pechino si è messa in testa di risparmiare. Un miliardo e mezzo di persone comprera’ titoli di stato in massa, abbassando i rendimenti dei bond, presenti al 70% nei fondi pensione. Opinione di Paolo Barnard