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In Grecia le banche concedono prestiti ai parlamentari ma non ai cittadini. In Usa le big della finanza non vengono ne’ processate ne’ punite. E le autorita’ di controllo non hanno (o non vogliono) una risposta: GUARDA VIDEO.
Il Dipartimento di Giustizia sta valutando l’ipotesi di denunciare l’agenzia di rating per gli stessi motivi con i quali e’ stata messa sotto accusa la “sorella” S&P. Fatti risalenti alla crisi del 2008 e ai derivati legati ai mutui subprime.
Crisi 2007-2008 e pressione dall’estero per una maggiore collaborazione in ambito fiscale minacciano la piazza finanziaria ticinese. Un report esclusivo: “problemi non troveranno soluzioni semplici nei prossimi anni”.
Secondo indiscrezioni stampa la perdita sui prodotti strutturati ammonta a 920 milioni di euro. La banca nega, ma la perdita per chiudere i tre contratti costruiti tra il 2006 e il 2009, e’ di almeno 720 milioni. Si profila un CdA incandescente.
Il Dipartimento di Giustizia Usa e le procure statali hanno rinviato a giudizio l’agenzia per l’attivita’ tenuta durante gli anni precedenti la crisi finanziaria. Non intervenne per pressioni interne?
Il presidente Olafur Ragnar Grimsson sulla ripresa dell’economia dell’isola, che tanto dipendeva dal sistema finanziario: dopo 4 anni Pil +3% e disoccupazione scesa al 5%. GUARDA VIDEO
Motivo: Washington avrebbe imposto termini ‘troppo onerosi’ per evitare la bancarotta. Nessun commento dalla Casa Bianca. Attesa per la riunione del Cda del gruppo assicurativo.
Signori, fate concessioni ai paesi indebitati per ristrutturare l’intera economia mondiale. E dite basta al dollaro come valuta di riferimento. Strategie: PIIGS da evitare, puntare sui big del petrolio.