crisi pagina 162
Da oggi, sceglieremo 3 post inviati dai lettori di Wall Street Italia tra gli oltre 400 al giorno e i 13.000 al mese che arrivano al sito. Per capire. Per superare la cappa di piombo del conformismo politico-mediatico. Perche’ il governo verifichi le conseguenze devastanti delle politiche di austerita’ sulle vite dei cittadini. Ecco la prima selezione.
Ora “non siamo ancora fuori dalla crisi”. Necessario ridurre le rigiditĂ del mercato del lavoro in Italia e Francia. L’Europa ha inoltre bisogno di fare passi in avanti per dare vita all’Unione bancaria. Sempre pronti a intervenire.
Non dite all’Ilva, in piena crisi, che per salvare la societa’ siderurgica e i suoi 2.500 lavoratori, il Ministro francese del Rinnovamento Industriale, Arnaud Montebourg, minaccia un “takeover pubblico temporaneo”.
Il Premier torna sull’argomento diventato un caso quando ha detto che il sistema sanitario pubblico rischia di scomparire per carenza di fondi, senza assumersi la responsabilita’ per l’impatto deleterio delle misure di austerita’ imposte dal suo governo.
L’economista Gustavo Piga dell’Universita’ Tor Vergata di Roma ha confrontato le previsioni dell’Ocse con le stime governative e i dati Istat. “Chi adesso osa dire che le manovre Monti-Merkel funzionano?!”
Stephan Werhahn, lo sfidante euroscettico di Merkel alle prossime elezioni, contesta Esm e piano Draghi di acquisto di debito dei paesi in difficolta’. Violato Trattato fondatore Ue. Per la Germania meglio tornare al marco.
Il Ftse Mib non riesce a resistere alle previsioni nere rilasciate dall’Ocse. Presto dimenticati i risultati positivi dell’asta. Tra i titoli caldi Mediaset e Telecom Italia. Euro fa dietrofront, dopo aver superato quota $1,30 (grafico). Spread a 332.
La sostenibilita’ del sistema pubblico della sanita’ potrebbe non essere garantita. Il futuro dell’Italia “non Ă© prescindibile da quello della comunitĂ internazionale”. Vanno trovati finanziamenti.
La pensano così 3/4 degli imprenditori e dei manager intervistati da Accenture secondo cui le fasi di recessione rappresentano un’opportunitĂ per ridimensionare i costi e aumentare il vantaggio competitivo.
Prima della ripresa potrebbe aver bisogno di misure supplementari sui conti. Grilli assicura: “Nessuna nuova manovra”. Previsioni Pil: -1% l’anno prossimo e del +0,6% quello successivo. La disoccupazione salira’ all’11,8% nel 2014 e il debito tocchera’ 131,4%/Pil. Maggior calo dei consumi dalla Seconda Guerra Mondiale. Banche Eurozona hanno bisogno di 400 miliardi di capitali freschi.