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Brexit, sterlina in difficoltĂ  nel giorno della riapertura dei colloqui tra Londra e Ue

Mentre a Bruxelles David Davis, il segretario britannico incaricato di gestire gli accordi post divorzio del Regno Unito con l’Unione Europea, e le autorità europee hanno ripreso i colloqui sulla Brexit la sterlina scivola sul Forex. La valuta britannica scende dai massimi di 10 mesi toccati la settimana scorsa, con i trader della City che

Brexit, “creatura disastrosa”. Italia: si può ancora tornare indietro

I negoziati si avviano verso il secondo round ma per l’ambasciatore italiano nel Regno Unito Pasquale Terracciano il Paese può ancora tornare indietro. In ogni caso nessun atteggiamento punitivo verso il Regno Unito

Brexit, negoziati al via. Posizione di Londra confusa

A un anno dal referendum che ha sancito la vittoria del Leave, iniziano nella sede della Commissione europea i negoziati per l’uscita del Regno Unito dall’Ue. Tra i temi: gli aspetti finanziari, i cittadini Ue a Londra, il confine in Irlanda, immigrazione e commercio.

Trattativa Brexit sarĂ  difficile, secondo Moody’s e il ministro Davis

“Con l’incertezza della nostra situazione politica dovremo aspettarci pochi margini di manovra nel negoziato con l’Unione europea sulla Brexit”. Lo ha detto il ministro incaricato proprio alle trattative su Brexit, David Davis, in un’opinione che rispecchia quella di Moody’s agenzia di rating che ha evidenziato come il risultato delle elezioni politiche anticipate è negativo per

Brexit, Davis ammette: “non abbiamo calcolato costi divorzio senza accordo”

Il governo non ha fatto una valutazione dei costi per l’economia della Gran Bretagna in caso di uscita dell’Unione europea senza un accordo. E’ quanto ha detto oggi di fronte al parlamento britannico, David Davis, ministro britannico incaricato del dossier del divorzio dall’Ue, pur ammettendo che l’approccio del governo di Londra nei confronti della Brexit è meglio “nessun accordo

Davis (ministro UK per Brexit): “Via migranti Ue se flussi eccessivi”

Lo ha annunciato il ministro britannico per la Brexit, David Davis, in un’intervista al Mail On Sunday.