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Molto usati negli anni del boom economico, i “pagherò” sono aumentati del 40% dal 2009 al 2011. Ne fanno ricorso le famiglie, ma soprattutto le piccole medie imprese. Questo strumento viene considerato il male minore.
E’ il modo migliore per sfruttare i movimenti dei mercati, con le uniche eccezioni dello yen e dell’oro. Il dollaro è tornato con forza a spolverare lo status di valuta rifugio, anche se su un orizzonte temporale di brevissimo periodo.
“Gli investitori ci rimetteranno“, avverte Mohamed El-Erian, AD di Pimco, fondo obbligazionario numero uno al mondo. La colpa è delle banche centrali e delle loro politiche monetarie. GUARDA VIDEO.
Quella che fino a questo momento è stato un recupero a due velocità, solida nei mercati emergenti e più debole in quelle avanzate, “sta diventando una ripresa a tre velocità, con i mercati emergenti ancora forti e una biforcazione tra Usa ed Eurozona”. Recessione prolungata in Italia: Pil -1,5% nel 2013, disoccupazione al 12,4% nel 2014.
Da 30 mila tweet letti e classificati da Voices from the Blogs negli ultimi sette giorni forniscono un responso chiaro: l’88,2% degli italiani è convinto che alla nostra economia serva un governo. Altrimenti tornerà la speculazione e lo spread salirà e più tasse.
Il numero uno della Bce spiega che le ragioni sono tre: una è la mancanza di capitale negli stessi istituti di credito. E su questo, dopo i miliardi di euro iniettati nel sistema, l’Eurotower non può fare più nulla.
Allarmante condizioni mercati lavoro, disoccupazione euro rischia altri aumenti. Mario Draghi aveva previsto una ripresa nella seconda metà del 2013. Ma, per primi, erano stati i cittadini europei a non credere alle sue stime.
Il premio Nobel per l’economia accusa le manovre adottate nel paese. In “democrazia bisogna ragionare per compromessi”; piu’ difficile quello tra Pd e Pdl, “spero in un appoggio di Beppe Grillo“.
Diplomazia europea sempre più allineata con quella degli Stati Uniti. Si punta alla messa in opera di un governo mondiale basato sulle norme di mercato. L’opinione di Michel Collon, fondatore del Collettivo Investig’Action.
Attacco al governo da Confindustria: “economia reale peggio che nel 2011“. Il vicepresidente Boccia: Per questo occorre una grande consapevolezza e la corresponsabilità di tutti”. No al ritorno alle urne.