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Il 2013 sarĂ un anno di rottura. Molti broker vedono una ripresa. C’è chi ha messo gli occhi su 35 societĂ che compongono questo listino: per chi investe significa ricchi ritorni.
Debito pubblico italiano a 2.014 miliardi: il valore più alto mai registrato, 126,4% del Pil. Ogni famiglia ha oltre 82mila euro di debito. Con il governo tecnico è aumentato, stangate non sono servite.
Ogni anno, da metĂ novembre i listini entrano in una fase di euforia. Le brutte notizie vengono rifiutate o minimizzate, le buone enfatizzate. Non si vogliono problemi, la testa corre ai regali di Natale. Ma dopo? L’opinione di Alessandro Fugnoli, Kairos.
Prezzi alle esportazioni in rialzo +0,7%.
Azionario +14,2% quest’anno contro il 5,7% dei bond. Il tasso di crescita su base trimestrale iniziera’ a migliorare d’ora in avanti. Dipendera’ tutto da un fattore cruciale. FMI: la maggior parte delle economie dovrebbe tornare a registrare un rialzo del Pil sul medio termine (grafico).
In Italia il peso totale delle imposte e’ arrivato a superare il 68% a fronte di una media europea del 42%. Per colpa di un fisco macchinoso e pesante, in Ue siamo penultimi nel “fare business”.
Berlino non faccia troppo la superba, però. Secondo l’istituto Ifo, per l’economia tedesca il peggio deve ancora venire. Merkel rischia la poltrona, con le elezioni del 2013 che si avvicinano.
Una buona notizia per l’economia dell’area? Non proprio, il livello rimane sotto la fase di espansione. Guardando poi alle componenti l’Italia si conferma ancora tra i fanalini di coda e la Germania registra un andamento piatto.
Da oggi, sceglieremo 3 post inviati dai lettori di Wall Street Italia tra gli oltre 400 al giorno e i 13.000 al mese che arrivano al sito. Per capire. Per superare la cappa di piombo del conformismo politico-mediatico. Perche’ il governo verifichi le conseguenze devastanti delle politiche di austerita’ sulle vite dei cittadini. Ecco la prima selezione.
Debiti enormi su entrambe le sponde dell’Atlantico. Ma la verità è che non esiste decadenza del potere economico e finanziario dell’America. Gli Usa hanno ripreso a crescere, consumare e creare posti di lavoro, mentre l’economia in Europa soffre, non c’è lavoro e i cittadini europei sono strangolati di tasse. I grafici che spiegano tutto. E soprattutto perchè la speculazione non attacca gli Stati Uniti.