Eurostat pagina 27
La crescita dell’Eurozona è in rallentamento: secondo i dati Eurostat, il secondo trimestre segna un incremento del Pil dello 0,3% sui tre mesi precedenti, che, invece, avevano registrato un’avanzata più sostenuta, allo 0,5%. Nel confronto su base annua la crescita è stata dell’1,6%, anche qui, meno dell’1,7% del primo trimestre 2016. I dati relativi all’Ue28,
Buone notizie per i consumi nell’Eurozona: dopo un mese di giugno in contrazione congiunturale dello 0,1% luglio segna un +1,1% sul mese e un +2,9% su base annua. Lo comunicano gli ultimi dati diffusi da Eurostat, che aggiungono che la crescita dei consumi è stata, nell’Ue28, dell’1% su giugno e del 3,5% rispetto al luglio
I prezzi alla produzione nell’Eurozona crescono dello 0,1% a luglio sul mese precedente, ma restano in contrazione del 2,8% rispetto a un anno fa; la medesima variazione su base mensile è stata rilevata anche nell’Ue28, mentre il confronto annuale segna un -2,5%. I prezzi sono cresciuti maggiormente a Cipro e nel Regno Unito, mentre chiudono
Le stime preliminari di Eurostat sull’inflazione dell’Eurozona raffigurano un quadro stabile per il livello dei prezzi di agosto, in crescita dello 0,2% tendenziale come già è stato a luglio. Gli analisti si attendevano un abbrivio più slanciato, allo 0,3%. Stabile anche il tasso di disoccupazione al 10,1%, superiore alle attese del consenso Factset al 10%.
A trainare il dato su base annua il settore ristoranti e caffè (+0,11%), vegetali (+0,09%) e frutta (+0,08%).
A renderlo noto l’Eurostat secondo cui nell’Ue a 28 la produzione industriale è cresciuta dello 0,5% sempre su base mensile destagionalizzata contro -1,1% registrato a maggio.
Nel secondo trimestre dell’anno il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% su base annua.
Su base tendenziale le vendite sono salite dell’1,6% nell’Eurozona e del 2,4% nell’Ue a 28.
Secondo quanto rende noto l’Istituto di statistica italiano inoltre, complessivamente nei primi sei mesi dell’anno, la retribuzione oraria media è cresciuta dello 0,7% rispetto allo stesso periodo del 2015.
Il debito pubblico non diminuisce, anzi, cresce.