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Siamo a -20% dai massimi di gennaio, alcuni investitori non vogliono altro che mettersi al riparo. Ma tra gli analisti c’è chi vede un punto di svolta non lontano.
Indicatore “Bull/Bear Market Risk” tocca linea rossa: sugli stessi livelli che nel recente passato hanno preceduto due crolli di mercato. Ma un anno fa la banca si è sbagliata.
Con i cali odierni del 2% circa (-480 punti) il Dow Jones è ora in ribasso dell’11% dai suoi massimi di sempre: il paniere delle blue chip è così entrato in una fase ribassista. Il massimo è stato toccato il 26 gennaio a 26.616 punti, il giorno in cui Donald Trump ha fatto un intervento
Ma gli strategist sminuiscono: investitori non devono allarmarsi. Di fatto ammettono la non infallibilitĂ del sistema, mandato in tilt da un’inflazione troppo bassa.
Mercato bond sa che la crescita alimenterĂ l’inflazione. Fed sarĂ costretta ad alzare quattro volte i tassi. VolatilitĂ al massimo dalle elezioni Usa del 2016.
Alcuni segnali sembrano suggerire che nel breve periodo il mercato possa inciampare: troppo ottimismo, rischi sottovalutati
Le scorte di petrolio, specialmente negli Stati Uniti, continuano a salire e il petrolio ne paga le conseguenze nei mercati. Il contratto sul Wti è entrato in una fase orso, essendo del 20% sotto i massimi del ciclo del 2016.I prezzi sono sotto i minimi toccati a metà aprile e le compagnie petrolifere continuano a