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Arrivano i primi grandi ostacoli per il nuovo governo targato Lega-M5S che deve fare i conti con lo stop al decreto dignitĂ , il rinvio del reddito di cittadinanza e le difficoltĂ legate alla flat tax.
Sebbene servano risorse per finanziare progetti ambiziosi, governo non farĂ affidamento a patrimoniali o altre misure di tassazione del risparmio.
“La flat tax, se viene realizzata semplificando la base imponibile ha il vantaggio di rendere il sistema più semplice. Però c’e il problema che bisogna trovare i finanziamenti e poi quello che sposta la distribuzione del reddito verso i più abbienti. Questa è una questione politica, io non farei una cosa di questo genere”: così
Il governo gialloverde ha ristretti margini di manovra in cui muoversi che finiscono per penalizzare, almeno per il momento, le promesse fatte in campagna elettorale.
Vicepremier e leader del M5S agli artigiani: abbiamo prodotti unici e non significa isolarsi. Ue lo stoppa: commercio non è una prerogativa dei governi nazionali
Secondo indiscrezioni di Repubblica il condono fiscale verrebbe applicato su 100 miliardi di tasse, recuperandone il 25%: molto meno dei 60 miliardi previsti.
I contorni della manovra sulla flat tax non sono chiari ma tra gli economisti c’è chi parla di ennesima follia di politica economica.
Nella risoluzione della maggioranza al DEF si segnala l’impegno a disinnescare l’aumento IVA ma per ora i cavalli di battaglia di Lega e M5s possono attendere.
“In Italia c’è una guerra tra stato, cittadino e business”: prima di poter pensare a reddito minimo e flat tax bisogna risolvere il problema principe, quello della disoccupazione di sei milioni di persone. Per farlo va legalizzato il nero.
Qualcosa va fatta subito, qualcos’altro piĂą in la: ecco le misure in agenda spiegate dal numero due dell’economia Massimo Garavaglia.