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E con la fine del bazooka Bce si complicano i piani del governo per flat tax, reddito minimo, smantellamento legge Fornero e altre misure in deficit.
Più che la flat tax bisogna sostenere il potere d’acquisto: “la crescita si fa con la spesa di chi remunerando tutti sottrae sovraccapacità alle imprese e migliora la produttività”.
Il ministro degli Interni e leader della Lega: “Fosse per me non ci sarebbe nessun limite al denaro contante, perché ognuno è libero di pagare come e quando vuole”.
Se il ministro dell’Economia Giovanni Tria ha tentato di essere preciso in un articolo ancora inedito sui piani del nuovo governo sul modo con cui verrano aumentati gli investimenti pubblici nelle infrastrutture, senza andare a incidere sulla traiettoria del debito pubblico, il premier Giuseppe Conte è rimasto invece abbastanza vago quando ieri al Senato ha promesso “misure rivoluzionarie“. L’avvocato 53enne ha
Salvini: Riforma Fornero “smontata pezzo per pezzo”. Ma il governo dovrà presto rassegnarsi all’idea di fare a meno delle maxi misure di sostegno della Bce.
I sì sono sono stati 171, 117 i no, 25 gli astenuti.
Le misure e gli equilibri nei primi atti: premier non fa riferimento a un modo per scongiurare aumento IVA. Nella foto il ministro agli Affari Europei Paolo Savona.
La Flat Tax sarebbe già in arrivo nel 2019 per le società di persone con l’estensione dell’aliquota Ires (24%): lo ha dichiarato il leghista Armando Siri.
Favorevole alla flat tax ma con aumento dell’Iva; nel 2016 difese Savona in affondo alla Germania: l’identikit del titolare del dicastero Finanze del governo Conte.
Rabobank: misure come flat tax e reddito minimo costano 9% Pil. Mercati temono il trionfo dei populisti, ma addio all’euro resta uno scenario improbabile.