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La conferma è arrivata dal segretario al commercio Wilbur Ross, che non ha escluso tariffe sull’import delle auto.
Il subcontinente ha imposto dazi fino al 70% su 28 prodotti importati dagli Stati Uniti, fra questi le mele e le mandorle.
L’economia americana potrebbe essere spinta in “recessione”, se Washington dovesse seguire la sua minaccia di imporre nuove tariffe su beni importati dalla Cina. Lo ha detto Gary Shapiro, presidente della Consumer Technology Association, associazione che rappresenta società del settore tecnologico, che ha definito le tariffe un “recinto economico”, che non aiutano Washington a risolvere la
Mercati nervosi: per Morgan Stanley nemmeno un taglio dei tassi da parte della banca centrale americana potrebbe scongiurare una recessione negli Usa.
Il presidente Usa minaccia nuove tariffe se il presidente Xi non dovesse presentarsi al G20 di fine mese. Nel mirino anche i vini francesi.
Concordata la necessitĂ di riformale le regole della tassazione internazionale sulle grandi industrie tecnologiche.
Secondo il segretario al Tesoro Usa Mnuchin, Trump sarĂ felice di introdurre nuovi dazi se incontro di fine mese con Xi non andrĂ nel verso giusto.
Il governatore della banca centrale cinese, Yi Gang, ha dichiarato che lo spazio per allentare ulteriormente la politica monetaria se la guerra commerciale dovesse farsi più dura è “enorme”. “Abbiamo molto spazio nei tassi d’interesse, abbiamo molto spazio nel tasso di riserva richiesto, e anche per il toolkit di politica fiscale e monetaria, penso che
Le tariffe doganali al 5% dovrebbero entrare in vigore il 10 giugno per poi salire gradualmente fino al 25% l’1 ottobre.
L’accordo commerciale tra i due paesi, dato per scontato fino a qualche settimana fa, sembra sempre piĂą lontano: mercati impassibili, guadagnano terreno.