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Il pericolo non arriva da Oriente, ma dalle riforme di liberalizzazione fatte negli Anni 90.
Si dice che l’economia è aleatoria e non azzecca le previsioni. Ma studiare macroeconomia serve e i risultati lo dimostrano. Lo dice il professor Simon Wren-Lewis (Oxford) citato ed elogiato da Paul Krugman.
“La ricerca firmata Alberto Alesina e Silvia Ardagna casca a pezzi”. Ci voleva anche questo per minare la credibilità dell’ateneo. L’opinione di Dagospia.
Il premio Nobel per l’Economia mette ancora una volta in luce i limiti delle politiche volute da Berlino e Bruxelles. “Rischiano di portare al collasso la democrazia”.
Pezzo preparatorio per la morte del guru di Wall Street finito nel sito dell’agenzia di stampa per errore. Il finanziere viene descritto un enigma, l’artefice del collasso della sterlina e della crisi in Asia del 1997. Leggi coccodrillo originale
Nel suo ultimo editoriale sul New York Times, il premio Nobel interpreta il messaggio che ci danno i mercati. E’ un riflesso del crescente scollamento tra produttività e salari.
Ora tutta la Ue dovrebbe riflettere sui suoi errori. Gli italiani hanno bocciato una politica troppo dipendente dall’influenza di Berlino, che vuole imprre politiche di austerita’ in un’economia gia’ in difficolta’.
E’ così che il Premio Nobel per l’economia definisce le elezioni politiche, avvertendo che gli osservatori esterni sono terrorizzati, e hanno ragione a esserlo. Pericoli Berlusconi e Grillo, paese “in trappola tra comici e eurocrati deludenti”. Parla poi del salario minimo.
Il paese scandinavo ha il sistema fiscale “piu’ vicino all’ideale”, mentre la struttura francese non va nella giusta strada. Pressione fiscale resti sotto il 50% del Pil. Prossimo passo: tassare i ricchi. VIDEO
E’ tutta in un grafico. Non sempre aggiustare il deficit significa tagliare le spese e avviare programmi dolorosi. La soluzione piu’ efficace per gli Usa e’ aumentare il tasso di crescita del Pil.