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Nel dossier Alitalia rispunta Airfrance che, a detta di indiscrezioni di stampa, avrebbe partecipato ad alcune riunioni ad Atlanta con gli uomini delle Ferrovie dello Stato e i top manager di Delta Airlines.Ma non solo i francesi ma anche i tedeschi di Lufthansa, affiancati dai consulenti Mediobanca, McKinsey e Oliver Wyman, si fanno avanti. Intanto
L’Occitane International, brand francese di cosmetici di lusso che detiene i marchi L’Occitane in Provence, Melvita, Erborian, L’Occitane au Brésil e Limelife, acquista Elemis, marchio inglese di cosmetici e prodotti per la cura della pelle.Valore dell’operazione 900 milioni di dollari. L’azienda francese punta così a crescere nel Regno Unito e negli Stati Uniti. L’Occitane –
Ultime indiscrezioni di stampa danno la banca di Piazza Gae Aulenti interessata al dossier Carige.
Nel 2018 il mercato italiano delle fusioni ha registrato un controvalore di circa 91,4 miliardi di euro, contro i 46 miliardi del 2017 e ben 882 operazioni (+8% rispetto alle 817 del 2017). I numeri sono quelli del rapporto Kpmg. Al netto di due  grandi operazioni annunciate nel 2017 –  Luxottica – Essilor e Abertis con
Prima Sperlari e ora un fondo indiano sarebbe interessato allo stabilimento di Novi Ligure della Pernigotti dopo che la proprietà turca dei fratelli Toksoz ha annunciato di voler chiudere.La cremonese Sperlari è interessata al marchio e allo stabilimento piemontese, manifestando l’impegno a mantenere gli attuali livelli occupazionali.  L’incontro con i turchi è fissato per il
Commerzbank e Deutsche Bank sarebbero coinvolte in un tavolo governativo il cui scopo sarebbe trovare “misure concrete” per favorire la loro fusione.
Adam Wyden, fondatore e principale gestore del fondo ADW Capital e azionista ha rivolto un appello a Fca per adottare alcune idee a suo dire rivoluzionarie.
Dopo anni di battaglia, i francese di Lactalis salgono sopra il 95% e preparano il delisting del gruppo fondato da Callisto Tanzi
L’acquisto da parte dei capitali cinesi di numerose imprese strategiche europee negli ultimi anni ha convinto Bruxelles a dotarsi di uno scudo.
Di sicuro il consolidamento deve avvenire e le piccole spariranno. Specie in Europa dove “vediamo molta frammentazione che non è sostenibile”.