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Il primo e importante livello di supporto è invece rappresentato da $1,33. Grande battuta d’arresto per l’Eurjpy. Resistenze dei principali rapporti di cambio, oro e petrolio.
Lo afferma un’importante banca d’affari americana. In tempi di piena campagna elettorale, una coalizione in particolare si presenta come un ostacolo al percorso della ripresa italiana. E dei suoi BTP. Dunque, anche dell’intera Eurozona.
Strategist Wall Street: le promesse e rassicurazioni della Bce non sono la soluzione. La crescita langue. Insomma: lo spread: ha segnato un forte calo. Ma c’è davvero di che festeggiare?
Siamo in presenza di una fase rialzista, o di una di distribuzione? Operatori sull’attenti: di norma la stagione degli utili trimestrali Usa viene seguita da guadagni dell’azionario fino a primavera. SarĂ così anche quest’anno? Opinione di Alessandro Fugnoli
Niente piano di salvataggio. Al momento i rendimenti a 5 anni scambiano al 3,52%. Apice crisi mercati alle spalle. Restano i gravi problemi dell’economia reale. Spread Italia-Germania in prossimitĂ dei 260.
Sulla scia delle buone notizie da Cina e Bce. Non pesano le notizie negative sul fronte occupazionale. Sentiment in miglioramento, ma occhio ai Treasuries dopo la nota di Pimco. Euro ai massimi di seduta di $1,32.
Dopo due sedute in rosso, la Borsa Usa chiude col segno piĂą. Alcoa, prima societĂ a iniziare le danze, ha battuto le attese del mercato. Stando alle stime in media gli utili delle societĂ quotate sullo S&P 500 sono saliti nel quarto trimestre del 2012 +2,9%.
Piazza Affari migliore d’Europa. Lo spread Italia torna però a salire. Focus su MPS, Unicredit (in rialzo oltre +4,5%) e su Telecom Italia (+9%). Pil quarto trimestre Eurozona visto a -0,4%, ma in 2013 ripresa.
E’ tra i piĂą noti guru di Wall Street e non si occupa solo di obbligazionario: parla dell’indice azionario che ha un potenziale di rialzo fino a +2.000 punti, del listino che promette bene nel periodo e di quello da shortare.
Certo, dagli indicatori di sentiment non arrivano buone notizie e la prudenza è manifestata soprattutto dai piccoli investitori Usa. Ma ci sono ragioni per non gettare la spugna. Opinione di Paolo Calcinari.