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Ogni anno, da metĂ novembre i listini entrano in una fase di euforia. Le brutte notizie vengono rifiutate o minimizzate, le buone enfatizzate. Non si vogliono problemi, la testa corre ai regali di Natale. Ma dopo? L’opinione di Alessandro Fugnoli, Kairos.
E poi la dichiarazione che incontra molti scettici: riforme governo consentono di prevedere “una crescita del Pil di 4-5 punti” soprattutto “nel settore delle manifatture e dei servizi”.
I mercati puniscono l’Italia, forti tensioni sui titoli di stato. Sell off sulle banche, cali anche del 6%. Tasso BTP decennali balza al 4,88%. Spread cede fino a -12%. Euro recupera, oltre $1,29. La Spagna teme il contagio.
Il report di una grande banca d’affari. Che risponde anche alla domanda: Roma sarĂ costretta a chiedere un bailout? Tutte le ipotesi sul dopo Monti.
“Ho preferito che la decisione e l’annuncio cadessero in un giorno di mercati chiusi con ventiquattro o trentasei ore di tempo per riassorbire un eventuale colpo nella speranza naturalmente che il colpo non ci sia”.
Btp: si teme fine anno convulso, ma nel finale le tensioni sullo spread si placano. Focus su rapporto disoccupazione Usa e sulle stime negative sull’economia tedesca. Tassi sui decennali greci ai minimi da luglio 2011. In controtendenza Impregilo e Fiat. Sell sulle banche.
I valori da monitorare per gli altri rapporti di cambio. Sul fronte delle commodities, molto alta la volatilitĂ sul petrolio, che ieri ha tentato di rompere a ribasso i minimi precedenti in area 87.50, senza riuscirci e mostrando una forte risalita.
Il target rialzista del ciclo attuale e’ il massimo del precedente ciclo semestrale, intorno a 16.700. Difficle che questo livello venga superato. Tanto vale guardare all’Asia: la ripresa verra’ da li’.
I fattori: 1) aumento in Usa delle approvazione di test clinici; 2) scadenza brevetti da parte dei colossi pharma. Per arginare il buco dei ricavi aziende investono miliardi in R&S di nuove cure per malattie come cancro alle ovaie ed Epatite C. I titoli su cui puntare.
E la Grecia? Ha goduto di enormi finanziamenti comunitari, e di tassi d’interesse a una frazione di quelli pagati dai paesi vicini: ha sperperato tutto in pochi anni. Gli Usa invece… Analisi di Alessandro Fugnoli (Kairos)