povertà pagina 10
Quasi il 20% è Indici di disuguaglianza come nel 2013 (record decennio), pesa crisi del mercato lavoro e salari bassi.
Il centro Studi di Confindustria ha annunciato nei suoi ultimi Scenari Economici di aver rivisto al rialzo le stime sulla crescita dell’economia italiana. Gli stessi analisti hanno tuttavia lanciato diversi alert, anche sugli effetti della vittoria del NO al referendum costituzionale e alla fase di incertezza politica che ne è seguita. “I rischi al ribasso
Il centro studi avverte: situazione genetale, in Italia, di “sfilacciamento sociale e politico” senza precedenti nel dopoguerra.
Stanno peggio le famiglie numerose, in particolare le persone che vivono in nuclei familiari con cinque o più componenti e le coppie con 3 figli
Per la prima volta nella storia i giovani sotto i 35 anni saranno più poveri dei loro padri, dei loro nonni e anche dei loro coetanei di 25 anni fa.
Circa un bambino su quattro è a rischio di povertà od esclusione sociale nell’Unione Europea, lo ha comunicato Eurostat riferendosi ai dati del 2015: il 26,9% dei bambini si trovano in questa situazione di rischio, pari, in cifre assolute, a circa 25 milioni di individui. Il dato è particolarmente negativo per l’Italia, che nel 2015
Lo rileva l’Eurostat. La fascia piu’ colpita e’ quella di chi ha tra i 15 ed i 24 anni.
Allarme Caritas anche sull’Italia: un milione e 582mila famiglie in povertà assoluta, cioè più di 4,5 milioni di individui. Indigenti anche i giovani con un lavoro.
Livelli preoccupanti anche al Nord dove i poveri sono più che triplicati raggiungendo quota 1,8 milioni.
Per avere la Sia occorre un Isee inferiore o uguale a 3mila euro e la presenza nel proprio nucleo familiare di almeno un soggetto minorenne, un figlio disabile o una donna incinta