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In calo i prezzi al consumo in Spagna che segnano una flessione mensile dello 0,5%
Altro che reflazione in Europa, come teme la Germania: a gennaio i prezzi al consumo hanno rallentato il passo in Italia a gennaio rispetto a dicembre. La variazione su base mensile è stata dello 0,2% positiva (stime 0,3%) contro lo 0,4% dell’ultimo mese del 2016. L’indice dei prezzi al consumo è salito, su base annuale,
Yellen stretta nella morsa delle politiche espansive di bilancio di Trump e del balzo dell’inflazione. Ma non ha fretta di imporre una terza stretta monetaria.
Nel mese di gennaio, secondo le stime preliminari dell’Eurostat, i prezzi al consumo annui sono cresciuti dell’1,8%.
L’inflazione nella zona euro segna un +0,5% da -0,1% della rivelazione precedente.
A renderlo noto Destatis, l’ufficio di statistica nazionale che conferma la variazione su base annua al +1,7%.
Lo si deduce dai verbali della riunione di dicembre.
Lo spettro di una deflazione è ormai lontano e il periodo di inflazione negativa è terminato per l’area euro: è questo il motivo per cui, secondo il membro del direttivo della Bce Jozef Makuch, l’istituto centrale di Francoforte ha fatto bene a ridurre la mole degli acquisti di titoli di Stato consentita nell’ambito del suo programma
Dopo due anni di incrementi modesti e dopo lo choc della Brexit di giugno, l’inflazione nel Regno Unito è tornata a crescere con forza a novembre, salendo sui massimi da novembre 2014. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato dell’1,2% dallo 0,9% di ottobre, facendo meglio delle stime degli economisti che erano per un miglioramento
Nonostante la Bce si sforzi di rinfocolare l’inflazione, i prezzi al consumo continuano a restare incollati sugli stessi livelli in Germania e più in generale nell’area euro. A novembre l’indice armonizzato dei prezzi nella prima economia della regione è infatti rimasto invariato su base mensile, mentre l’espansione da novembre dell’anno prima è stata dello 0,7%.Viene