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Accelera a novembre l’inflazione nell’area Ocse che segna l’1,8% dall’1,6% del precedente mese di ottobre.Guardando all’andamento nei maggiori Paesi industrializzati, si registra un aumento dell’inflazione in Canada (2,2% dall’1,9%), negli Usa (2,1% dall’1,8%), Giappone (0,5% dallo 0,2%) e Francia (1% dallo 0,8%). Stabile invece l’inflazione nel Regno Unito (1,5%), Germania (1,1%) e Italia (0,2%).
Crescono nel mese di novembre i prezzi al consumo in Giappone, che sono aumentati dello 0,2% su base mensile mentre, mentre su base annua, l’aumento è stato dello 0,5%.Lo ha annunciato l’ufficio statistico del ministero degli interni nipponico.Escludendo gli alimenti freschi l’inflazione ha registrato, ugualmente, un aumento dello 0,2% rispetto al precedente mese e dello
A novembre l’indice dei prezzi al consumo (lettura finale) tocca +1,0% come le stime preliminari. Lo rende noto Eurostat secondo cui l’indice core, sempre su base annua, segna +1,3% come le stime preliminari.Il rialzo è legato principalmente all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari non trasformati dell’1,8%, dallo 0,7% a ottobre.
Nel mese di novembre 2019 l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registra una variazione nulla su base mensile e un aumento dello 0,4% su base annua (da +0,2% del mese precedente).Lo rende noto l’Istat secondo cui la lieve accelerazione dell’inflazione è imputabile prevalentemente ai prezzi dei Beni
Confermata la stima finale dell’inflazione della zona euro. Secondo quanto rende noto Eurostat, ad ottobre l’indice dei prezzi al consumo segna +0,7% come stima preliminare, su base annua.Il dato core (stima finale) segna +1,1%.
Ad ottobre l’Istat stima una lieve decelerazione dell’inflazione. In particolare si prevede che l’indice nazionale l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,1% su base mensile e un aumento dello 0,2% su base annua (in lieve rallentamento da +0,3% di settembre).La stima preliminare era
Ad ottobre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività , al lordo dei tabacchi, segna una variazione nulla su base mensile e una crescita dello 0,3% su base annua.Lo rende noto l’Istat secondo cui l’inflazione di fondo” al netto degli energetici e degli alimentari freschi, e quella al netto dei soli beni energetici accelerano
L’inflazione è scomparsa e non riapparirĂ per un bel po’. Cosa frena l’incremento dei prezzi? Ecco l’analisi di Luca Paolazzi di Ceresio Investors.
A settembre in Spagna i prezzi al consumo sono rimasti invariati rispetto al mese precedente a +0,1% su base annua, il calo dallo 0,3% di agosto.Lo rende noto l’Ine secondo cui il dato armonizzato segna una crescita annua dello 0,2% contro lo 0,4% di agosto.
Rallenta ad agosto l’inflazione annuale dell’area Ocse, passando dal 2,1% di luglio all’1,9% di agosto. A influire, rende noto l’istituto di Parigi, il calo dei prezzi energetici che segnano una diminuzione dell’1,8%.Guardando ai singoli paesi, tutte le principali economie avanzate hanno registrato un rallentamento dell’inflazione, tranne per l’Italia, che segna un dato stabile allo 0,4%.