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Per i mercati globali conta più la Georgia o la reflazione? Alla domanda risponde, Esty Dwek, Head of Global Macro Strategy, Natixis IM Solutions, che in una nota odierna scrive: In quella che è la prima ma che non sarà di certo l’ultima sorpresa dell’anno, la Georgia è diventata democratica. I sondaggi erano in bilico
Esistono due tipi di inflazione, implicita ed esplicita. Quella trumpiana e quella della Bce: entrambe non aiuteranno a rilanciare la produttività che dipende dai consumi.
Secondo l’esperto, siamo alla fine del mercato toro delle obbligazioni iniziato nel 1981: “forse è terminato nei primi giorni di luglio 2016”. Anche azionario finirà nei guai.
Secondo il veterano delle previsioni di mercato si è aperto un lungo periodo ribassista del dollaro che causerà un picco dei prezzi del petrolio e di tutti i beni
Sul valutario l’euro oggi cede terreno nei confronti del dollaro, favorito dalle speranze di un rialzo dei tassi della Fed entro fine anno. Ma sul medio periodo la moneta unica è destinata a rafforzarsi sulla controparte americana, secondo gli analisti di Anima. È dall’elezione di Emmanuel Macron in Francia che per il dollaro è partita
Le aspettative di inflazione in ripresa in Eurozona e le speranze di un piano di riforma delle tasse, nonostante la gelata di UBS secondo cui la legge non vedrà la luce e anche se sarà approvata avrà un impatto di massimo l’1% del Pil Usa, hanno mandato un messaggio chiaro ai mercati, con quelli obbligazionari
Per la piazza di Tokyo settembre si rivela il miglior mese dell’anno. Dollaro si prende una pausa. Sintomi di tentativo di ripresa dei cosiddetti “reflation trade”.