Roubini pagina 7
Otto le proposte del noto economista per uscire dalla crisi che si è delineata nei mercati globali. Alcune molto drastiche. Ragionamento su come ripristinare la competitività e la crescita.
Critiche al downgrade S&P. Il professore che aveva previsto la crisi del 2008 con due anni di anticipo sostiene che la decisione dell’agenzia non compromettera’ la tenuta dei bond Usa. Che infatti da ieri salgono. Bce inverta rotta.
E’ l’unica soluzione. “Non è vero che l’Italia è troppo grande per fallire, può fallire benissimo. Il problema è che probabilmente è troppo grande per essere salvata”. Il Governo ha “ha perso la fiducia dei mercati”. “C’è il 70% di possibilitĂ che dobbiate ricorrere agli aiuti”.
E’ il terzo istituto centrale ad annunciare una simile operazione nel giro di 24 ore. Segnale dell’allarmismo per la crisi del debito. I rendimenti sui bond a 10 anni portoghesi intanto sono schizzati all’11,34%. Nel grafico l’andamento dei prezzi sul Btp a 10 anni dopo l’intervento.
“Il mercato ha paura e questo obbligherĂ a raggiungere un accordo”, dice il professore della New York University. “Obama e i Repubblicani troveranno all’ultimo momento un’intesa per alzare il tetto del debito”. Il presidente Usa parla alla nazione in Tv.
Troppi guru/gufi sono di solito un contrarian indicator. Ma non sempre. Ne parliamo quindi non per affermare “ve l’avevamo detto” ma per “non smettere mai di capire” e cosi’ guadagnare il massimo. Dopo l’annuncio della “tempesta perfetta” di Roubini (vedi sotto), un altro famoso economista americano ci avvisa di una possibile catastrofe.
Un altro allarme da Nouriel Roubini. Ormai non sembra esserci via d’uscita. Tutti a casa propria, ognuno con la propria moneta. La scarsa competitività e la crescita anemica anticiperanno la fine di un progetto nato morto.
Il manager di Templeton getta altra benzina sul fuoco: un’altra crisi e’ dietro l’angolo perche’ gli Usa non hanno risolto quegli stessi problemi che hanno gettato l’economia in recessione.
I problemi fiscali negli Stati Uniti, il rallentamento della crescita economica cinese, il fardello del debito in Europa e l’economia stagnante del Giappone, potrebbero convergere e portare la “tempesta perfetta” nel 2013, secondo il professore della New York University che predisse con largo anticipo e assoluta precisione la Grande Recessione del 2008-2009.
Alert pe i gestori. Il guru, professore alla New York University, prevede un forte calo dell’economia cinese giĂ dal 2013. E afferma: ora siamo in una fase di surriscaldamento, ma nel medio termine lo scenario…