Russia pagina 135
Al centro dei messaggi anche strage di Capaci e annullamento marcia del 2 giugno. Stride la presenza di Martina Stella, per l’annuncio della gravidanza. Argomento preso di mira in tono polemico, visto il contesto tragico degli eventi degli ultimi giorni.
Imperativo n. 1 del gruppo para-segreto: preservare il sistema bancario. La Spagna sara’ sacrificata: “deve immediatamente lasciare l’euro”. Germania: ha paura per la sua carenza di risorse. Un membro Usa: “e’ giunto il momento di lanciare l’allarme”. La Russia fa paura. Teorie cospirazioniste? No, realta’ cospirazionista. AUDIO: intervista con Daniel Estulin
Gli esperti commentano così le operazioni congiunte che i contingenti militari avvieranno nel Tajikistan a partire da domani, fino al prossimo 14 giugno. Atterrato nella capitale Dushanbe il generale numero uno della Cina.
La Russia, afferma, è il maggior ostacolo ad azioni incisive verso il paese. La protesta diplomatica non basta, bisogna “rafforzare le sanzioni” e “dobbiamo convincere Putin” e anche la Cina.
Per le differenze geologiche tra continenti, la risorsa e’ piu’ onerosa da noi che in Usa. Francia e altri paesi hanno imposto una moratoria sullo sfruttamento della risorsa. Non la Polonia, che ora intende esportarlo e rappresentare un’alternativa alla Russia. Gia’ centinaia di concessioni: “destinazione da sogno per gli investitori”.
Minacce pesanti dalla Russia che in una conferenza stampa avverte che potrebbe decidere a favore dell’assetto di pre-attacco preventivo su Europa e sullo scudo Nato. I missili Iskander sono pronti.
Lanciato con successo il Agni-V: raggio d’azione di 5.000 chilometri: puo’ colpire Cina, Russia ed Europa orientale. Toni minacciosi dalla Repubblica popolare: “Gli indiani non sopravvalutino la loro forza”.
Ma un intervento militare non impedira’ a Teheran di tornare a sviluppare armi nucleari. La minaccia per il Medioriente puo’ essere fermata con la via diplomatica? Quali le conseguenza di un raid?
Cinesi e russi hanno alimentato la crescita dei consumi: insieme agli Usa stanno riducendo il gap con Francia e Italia. Che riescono per ora a mantenere il record di giro d’affari ed export. Ma il gap si stringe.
Il nostro Paese non solo rischia di ospitare pochi investimenti industriali ma anche di ricevere solo quelli a minor valore aggiunto. «Eppure molte aziende occupano nicchie interessanti, altre usano tecnologie innovative», scrive l`Economist.