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La divisione Usa della banca svizzera non passa il secondo e ultimo round degli stress test della Federal Reserve per il 2019.
Senza di essi migliaia di famiglie ed imprese indebitate si sarebbero salvate. È la nostra necessità di proteggere i risparmi che li alimenta.
Sono giunti a termine gli stress test condotti dall’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (Eiopa), che hanno visto coinvolte 42 compagnie europee, fra cui le italiane Poste Vita, Generali, Intesa Sanpaolo Vita e Unipol. I dati individuali sui risultati dei tre scenari avversi simulati nel test non sono disponibili per le 4
Banche fuori pericolo. Livelli di indebitamento cresciuti del 60% in 10 anni: rappresentano 220% del Pil mondiale, per 182 mila miliardi di debiti.
I risultati degli stress test dell’Autorità bancaria europea (EBA) pubblicati venerdì scorso “mostrano un più alto livello di resistenza delle principali banche europee” sotto una pressione maggiore.A dirlo l’agenzia di rating DBRS secondo cui le istituzioni hanno ottenuto coefficienti di capitale CET1 in uno scenario avverso più elevato rispetto all’anno 2016, sebbene fosse più impegnativo.
In calo le azioni delle banche italiane, in particolare Banco BPM e Intesa SanPaolo che perdono l’1,5% nei primi scambi dopo gli stress test della scorsa settimana. Banco BPM, la terza banca italiana, non ha ottenuto buoni risultati al contrario di Intesa che è stato classificato come la banca più forte d’Italia nell’ambito dello stress
La banca è ancora una volta in cima al ranking: resta da capire se questi stress test siano davvero affidabili per capire la tenuta in casi di crisi.
Tutti e quattro gli istituti di credito sottoposti agli esami dell’Eba sono puniti in Borsa, anche Intesa e Unicredit che hanno passato a pieni voti il test.
I quattro istituti italiani messi sotto la lente dell’Eba hanno mantenuto un Cet1 ben superiore alla soglia prevista anche in scenario avverso.
L’intero settore bancario europeo è sceso di oltre il 23 per cento negli ultimi 12 mesi. Ma in Italia il quadro è ancora più negativo.