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La Bce non discuterà come uscire dal programma di stimolo straordinario, il Quantitative Easing, bensì studierà come ricalibrare le sue politiche monetarie
Sebbene i mercati abbiano ignorato l’atteggiamento aggressivo della Fed potrebbero presto capitolare qualora l’economia Usa mostrerà segnali di rallentamento.
Nel bollettino economico la banca centrale ripete che “in autunno” il Consiglio direttivo deciderà sulla “calibrazione degli strumenti di politica monetaria”.
L’inflazione rimane ancora troppo bassa, un fattore che fa si che i mercati finanziari continuino a scambiare su livelli “artificiali” troppo elevati.
Il mercato e gli analisti ne sono ormai certi. Nella riunione del 26 ottobre, la Bce darà il via al tapering, ovvero il piano di riduzione di acquisti mensili delle obbligazioni, portandolo a 40 miliardi di euro al mese dagli attuali 60 miliardi.È quanto emerge da un sondaggio Reuters, tra 52 economisti. Di questi solo
Economica globale cresce con slancio: la fine dei piani di alleggerimento monetario straordinari finirà per fare esplodere qualche bolla di asset sui mercati
Boom della domanda per i titoli a 100 anni: il risultato dimostra che c’è grande richiesta per titoli estremamente sensibili alle variazioni dei tassi.
È ora di mettere fine al Quantitative Easing. Altro che riduzione: per Euro Pacific Capital bilancio Fed raddoppierà esplodendo a 10mila miliardi.
Quando dovrà metter fine al QE, per non risvegliare fantasmi del passato, Draghi andrà con estrema cautela. Si rischia replica del 2013 in Usa.
A Jackson Hole attese le risposte di Draghi sul processo di tapering, che deve fare i conti con un’inflazione in calo