Theresa May pagina 5
Pur offrendo le sue dimissioni ai dissidenti, May non è riuscita a sbloccare l’impasse e il 12 aprile si avvicina, il giorno in cui scatterebbe il no deal.
Non basta a sbloccare impasse: sterlina ai minimi di 4 settimane. Governo intanto rigetta formalmente la petizione in favore della revoca dell’articolo 50.
Per il Chief Investment Officer di DWS Stefan Kreuzkamp ci sono buone ragioni per ritenere meno probabile una No Deal Brexit, ma tutto resta ancora aperto.
La premier britannica ha alla fine offerto ai dissidenti del suo partito dei conservatori quello che volevano. Stando a quanto riferito da alcune fonti a Sky, Theresa May avrebbe promesso al gruppo dei deputati Tories della linea dura di fare come vogliono loro. In cambio del voto a favore del suo Withdrawal Agreement, la leader
Secondo indiscrezioni, i Brexiter piĂą accaniti vogliono che la premier britannica indichi la data delle sue dimissioni per sostenere il suo piano di Brexit
Si schiariscono nubi intorno alla Brexit: sterlina potrebbe rafforzarsi ancora dopo che irriducibili Brexit dura aprono all’approvazione del piano di May.
Camera dei Comuni dice sì all’emendamento che di fatto concede al Parlamento il controllo dell’accordo sulla Brexit. Cosa succede ora? Tutti gli scenari.
May avrebbe tentato invano di persuadere i Brexiteers del suo partito offrendo le sue dimissioni in cambio del voto favorevole. Sterlina accusa il colpo.
Governo in rivolta contro la premier, diversi ministri chiedono le dimissioni. Pronta l’ex ministro Nicky Morgan, pro-Ue.
Brexit è costata giĂ così l’1,5% del PIL UK. Mercati non scontano scenario no deal, aziende si: hanno smesso di investire finchĂ© non sarĂ fatta chiarezza.