Treasuries Usa pagina 10
Borse pagano prese di profitto, tassi Bond Usa al top dal 2014. Dollaro rimbalza, sterlina cala. In serata occhi sul discorso sullo Stato dell’Unione di Trump.
I rendimenti dei Bund tedeschi a 10 anni hanno raggiunto lo 0,636%, ai massimi dal 2015, completando l’inversione di tendenza dell’attuale ciclo.
Goldman Sachs preoccupata per i livelli di ottimismo eccessivi, TD Ameritrade: “Non abbiamo mai visto livelli di cash così bassi” nei portafogli dei clienti.
Morgan Stanley lancia il guanto di sfida a Bill Gross, che aveva dichiarato iniziata una nuova fase ribassista per il mercato obbligazionario americano dopo il superamento della soglia del 2,5% da parte dei Treasuries decennali.“Non vi preoccupate”, scrivono gli strategist di Morgan Stanley Matthew Hornbach e Guneet Dhingra in una nota ai clienti pubblicata ieri
Con i rendimenti a 10 anni sopra la soglia tecnica chiave del 2,5%, per il governo statunitense finanziarsi sul mercato diventerĂ sempre piĂą costoso.
Sul Forex l’euro ripiega mentre la valuta statunitense rimbalza. L’indice del dollaro, che misura la prova del biglietto verde rispetto alle principali controparti ponderate per il commercio, si risolleva dai minimi degli ultimi tre mesi e mezzo, mentre la moneta unica scende al di sotto della soglia di 1,20 dollari, in ribasso di circa 0,3%.“La
Prese di profitto colpiscono hi-tech e small-cap: i gruppi che si prevede vengano meno premiati dalla riforma fiscale. Bagno di sangue nei Bond: improvviso irripidimento curva rendimenti.
Passaggio della riforma fiscale Usa viene dato per scontato e questo riporta il sereno in Borsa dopo una settimana tendenzialmente negativa: deboli però le banche.
Bitcoin è visto salire fino a 60 mila dollari prima di piombare a picco in area $1000, euro dollaro sulla paritĂ e Fed che dipenderĂ dal Tesoro Usa. Calo “spettacolare” del 25% per l’S&P 500
Il presidente Usa Donald Trump sembra propendere per la scelta dell’attuale membro del board della Fed Jerome Powell alla guida della banca centrale americana dopo la scadenza del mandato di Janet Yellen a febbraio 2018: si tratta del candidato più colomba – o più precisamente meno falco – della lista di nomi presentata dalla Casa