ROMA (WSI) – “Per 40 anni abbiamo vissuto al di sopra dei nostri mezzi”. Sofferta ammissione, che arriva dal primo ministro francese Manuel Valls, in un articolo pubblicato dal sito Bloomberg, dal titolo più che indicativo.
“Au Revoir to France’s Welfare Model as Socialists Cut Spending”, ovvero, “Addio al modello di welfare francese, con i socialisti che tagliano le spese”: un articolo che afferma senza mezzi termini che “i giorni gloriosi del modello di welfare francese potrebbero far parte del passato”.
Il governo socialista del paese, secondo Bloomberg, alle prese con lo stato emorragico del deficit e con un debito che dovrebbe raggiungere la soglia del 100% del Pil entro i prossimi due anni, non ha altra scelta, ormai, che attaccare quello che in Francia è stato un modello di vita per quasi un secolo. Un sistema che ha dispensato benefit alle famiglie per un valore di $52 miliardi su base annua, tra i più generosi al mondo.
Ma un sistema che ha anche messo ko i conti pubblici del paese. Lo scorso mese il governo ha reso noto di stimare un ampliamento del deficit per quest’anno al 4,4% del Pil. Il raggiungimento del target stabilito dall’Unione europea al 3% non sarà raggiunto fino al 2017.
Il ministero delle Finanze ha in più tagliato le previsioni di crescita del Pil a +0,4% dal +1% precedentemente atteso per quest’anno, e al +1% dal +1,7% precedente per il 2015.
Il primo ministro Valls è però certo che “la Francia possa recuperare il tempo perduto”. Il suo piano prevede ricette non proprio socialiste, quali lo snellimento dei benefit di disoccupazione, il taglio di bonus per i neonati e l’erogazione di agevolazioni alle famiglie in base al loro reddito.
I tagli saranno applicati anche alle indennitĂ di maternitĂ , che finora sono state erogate ai genitori che rimanevano a casa per un periodo fino a tre anni.
Ma si andrà anche oltre, riducendo gli incentivi – basati sul reddito – erogati alle famiglie affinché si facciano più figli, a partire dalla nascita del secondo figlio. Questa misura dovrebbe permettere allo stato di risparmiare 200 milioni di euro l’anno.
“Non è la fine di un sistema generoso – ha precisato il portavoce del governo, Stephane Le Foll – E’ la fine di una spesa che non era utile”. Ma la verità è che pilastri fondamentali del sistema di welfare francese saranno abbattuti. Per soddisfare la severa Unione europea, comandata dalla linea della tedesca Angela Merkel.