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Taglio tassi e prestiti a banche, ma liquidità Bce non arriva all’economia

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LEGNANO (WSI) – Possiamo affermarlo in maniera molto tranquilla e in tutta franchezza: non sono mercati particolarmente entusiasmanti nell’ottica di scelte di trading. Non vi sono, se non con delle sporadiche eccezioni, movimenti direzionali dettati da rotture di importanti livelli di prezzo sui quali pure alcuni strumenti si trovano.

L’euro e le aspettative

In condizioni di mercato come quelle alle quali stiamo assistendo, può valere perciò la pena formulare delle riflessioni di natura più ampia e generale e che possano offrire un’idea delle dinamiche future che potrebbero determinare l’andamento dei prezzi, in particolare del cambio più liquido e scambiato al mondo e cioè l’eurodollaro.

Fermo restando che parlando di un rapporto tra valute, il valore dello stesso è la risultante delle logiche che sottostanno in questo caso ad euro e dollaro, per quanto riguarda il primo abbiamo osservato come il taglio del tasso di rifinanziamento principale allo 0,25% operato dalla BCE sia stato fondamentalmente dettato da un’inflazione che su base annuale, ad Ottobre, è scesa sotto la soglia delicata dell’1%.

E’ del tutto lecito che la rilevazione di Novembre si attesterà su valori molto simili e questo non potrà condurre ad ulteriori manovre da Francoforte. Ciò che resta preoccupante è l’immobilismo del circuito del credito che non permette l’approdo della liquidità al sistema economico reale, causando lo stallo (o meglio, l’inesistenza) della ripresa.

Questo pone una problematica non da poco alla BCE, la quale verosimilmente dovrà agire su questo fronte, soprattutto se i livelli di inflazione si mantengono così bassi ed il rischio di deflazione in alcuni Paesi appare tutto fuorchè scongiurato. Uno step possibile, sul quale la Banca Centrale Europea si è mostrata finora a dir poco refrattaria, è il possibile taglio del tasso di deposito dall’attuale 0 in territorio negativo, lasciando cioè che le banche commerciali paghino per il deposito di liquidità presso la BCE in overnight.

Sappiamo come questo, tecnicamente, non conduca a un’automatica immissione nell’economia reale, ma sbloccherebbe i flussi sull’interbancario con beneficio finale di ripresa del credito. Molto più probabile appare invece un nuovo round di LTRO, cioè una manovra di finanziamento alle banche, il tutto in un quadro che teoricamente si pone come penalizzante per il valore dell’euro che potrebbe perciò restare su valori sostenuti ma non troppo contro il dollaro americano il quale però, fino ad eventuali tapering improbabili prima del 2014, resterà comunque la divisa più artificialmente svalutata dalla propria banca di emissione. E’ bene muoversi su queste, seppur solo accennate, direttrici per capire i prossimi sviluppi del prezzo.

Ancora sterlina da guardare a vista

Tornando a logiche più immediate nel tempo, ieri il movimento degno di nota si è avuto sulla sterlina penalizzata da un’inflazione che su base annuale si è attestata al 2,2% contro aspettative di 2,5% e un dato precedente di 2,7%; ciò ha condotto a vendite importanti di GbpUsd, poi mitigate nel pomeriggio, per tentate rotture dell’area di supporto a 1,5880. Pressione che sulla sterlina potrà tornare nella giornata di oggi in cui alle 10,30 verrà comunicato il Tasso di Disoccupazione del Regno Unito e alle 11,30 vi sarà il rapporto BOE sull’inflazione con discorso del Governatore Carney. Varrà perciò la pena di curare i livelli tecnici che potrebbero portare a discese strutturali di pound o ascrivere i movimenti di ieri alla categoria delle tentate e false rotture di livelli tecnici degni di nota. Un altro elemento, non di poco conto, è l’aumento della volatilità sui principali cambi valutari; se pensiamo che i range di escursione dei prezzi questa notte sono stati di 20 pips per l’EurUsd, 23 per GbpUsd, 13 per UsdChf, 24 per UsdJpy, possiamo ben capire come i registrati incrementi di volatilità potrebbero condurre a primi strappi direzionali con l’arrivo degli operatori europei ai desk.

QUADRO TECNICO

EurUsd: ieri seguivamo l’ottimo scenario tecnico individuato sul grafico a 4 ore, con la media mobile esponenziale a 21 periodi che aveva funzionato perfettamente nel retest del prezzo a sua volta intrappolato in una figura congestiva rotta solo nel pomeriggio. Ad ora, sul medesimo time frame notiamo la sostanziale tenuta dell’area di resistenza delimitata da 1,3440 e 1,3470 che potrebbe favorire lo sviluppo di una divergenza inversa ribassista con l’oscillatore stocastico implementabile dal superamento al ribasso della stessa media 21 e del pivot daily verso l’1,3385. Ciò va seguito anche sul grafico orario dove la confluenza di medie mobili a 21 e 100 a 1,3420 potrebbe permettere al prezzo di risalire per la rottura dei massimi della congestione notturna e la possibilità di tradare sopra 1,3470 per target a 1,35 e 1,3540.

UsdJpy: sul grafico daily, la rottura del triangolo di lungo corso ci farebbe ancora essere propensi circa continuazioni al rialzo del prezzo, tuttavia non partito con forza direzionale auspicabile dopo un così perdurante restringimento del range di prezzo. A questo punto è perciò ipotizzabile, ed è ben visibile su un 4 ore, la formazione di una correzione a cuneo per ripartenze long confermate sulla rottura dei massimi relativi a 99,80 verso gli ormai famosi target a 100,20 e 100,55 soprattutto. La tenuta dei massimi, unita a violazioni sotto 99,35, indurrebbero operazioni short la cui area di ripresa resta ancora a 98,80, previ 99,20 e 99.

EurJpy: tra le più lineari la risalita del cross in questi giorni con flussi di liquidità proprio su di esso indirizzati e che spesso hanno condotto a salite contemporanee dei cambi di origine EurUsd e UsdJpy. Resta il grafico orario quello migliore da interpretare con il preciso canale rialzista dal doppio minimo a 131,20, con il prezzo che si trova al test del supporto dinamico e della precisa media mobile a 21 periodi. 131,70 dunque il supporto degno di nota che, se cedesse, potrebbe accompagnare le prime discese verso 133,30 prima, 133,15 e 132,90 poi. L’ottica resta ancora long con livelli attuali (133,75) ancora buoni per comprare per 134 e 134,20 e la possibilità di restare in posizione su strappi al rialzo fino a 134,50.

GbpUsd: osservato speciale dunque il cable su cui la volatilità resta la più sostenuta. L’area di 1,5880 resta uno spartiacque importante per ampie discese che avrebbero in 1,5745 il primo punto di approdo di rilevanza tecnica. Un nuovo tentativo di violazione del livello sopracitato potrebbe perciò risultare abbastanza definitivo. A tal proposito risulta estremamente utile il grafico orario, che mette in evidenza il recente percorso ribassista con l’ottima azione della media 21 estremamente precisa nei test e nelle ripartenze. Livelli dunque ancora di vendita in area 1,59, nell’ottica di ripresa del minimo di ieri e di rottura ingiù ovviamente. Implementabile un long sopra il pivot daily a 1,5915 per primo approdo a 1,5950. 1,5980 il livello successivo.

AudUsd: anche per questo cambio, il grafico orario risulta quello di migliore interpretazione. La media mobile esponenziale a 21 periodi si è dimostrata eccezionale nell’accompagnare il prezzo al ribasso e nella sua funzionalità sui pullback. Ancora vendite da privilegiare a 0,93 e ancora 0,9275 il livello per stop in pari e attendersi potenziali break per 0,9235 e 0,9215. Visto il controtrend, i long devono essere conservativi e implementabili sopra 0,9325 per graduali step a 0,9350, 0,9365 e 0,9390.

Ger30 (Dax): dopo l’immobilismo di lunedì, sono stati provati ieri dei movimenti al ribasso in discussione di 9.070 e con possibili estensioni che nella mattinata potrebbero riguardare il 9.030. Da lì sono rivalutabili operazioni long che difficilmente potranno vedere estensioni (anche in caso di mancata prima discesa) a 9.125. 8.985 resta ad ogni modo il livello di supporto cruciale e che difficilmente verrà messo in discussione durante la giornata di oggi.

XauUsd (oro): ancora bearish momentum per il metallo giallo che pure ieri ha ripreso supporti importanti a 1.261. Possibile ora il test di area 1.277 (previo superamento livello di preve a 1.272) per eventuali ripartenze corte con 1.251 come riferimento cruciale. Sopra 1.277 invece l’obiettivo di prezzo è collocato a 1.288; 1.296 il livello successivo.

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