ROMA (WSI) – La Tares, che da quest`anno sostituirà la vecchia Tarsu (Tassa asporto rifiuti) e la Tia (Tariffa igiene ambientale), costerà agli italiani almeno 2 miliardi di euro in più (precisamente 1,9 miliardi di euro). Il gettito complessivo a carico delle famiglie e delle imprese sarà di almeno 8 miliardi. A calcolarlo è la Cgia di Mestre.
“Come è possibile – dichiara il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi – subire questi aumenti quando negli ultimi 5 anni di crisi economica la produzione dei rifiuti urbani è diminuita del 5% e l`incidenza della raccolta differenziata, che ha consentito una forte riduzione dei costi di smaltimento, è aumentata del 30,5%?”
Su un capannone di 1.200 mq l`aggravio sarà di 1.133 euro (+22,7%); su un negozio di 70 mq l`asporto dei rifiuti costerà 98 euro in più (+19,7%); su una abitazione civile di 114 mq l`applicazione della Tares comporterà un aumento di spesa di 73 euro (+29,1%).
Intanto l’Osservatorio AIAF sui Conti Pubblici rileva un netto miglioramento del deficit dello Stato grazie alla dinamica favorevole delle entrate nonostante la recessione, e il conseguente risparmio sulla spesa per interessi, che vale a regime 1,5 punti percentuali di IRPEF in meno per i primi due scaglioni di reddito, ma soprattutto evidenzia un “tesoretto” superiore ai 4 miliardi di Euro utile al nuovo Governo per la ridefinizione della politica fiscale già a partire dal 2013.