ROMA (WSI) – I titolari di un mutuo non solo hanno appena lasciato alle spalle un 2012 nero, che sarà ricordato principalmente per la crisi peggiore mai vista dal dopoguerra e per le tasse, compresa la tanto discussa Imu. Il Ministero dell’Economia ha diffuso ieri i dati ufficiali sul gettito dell’imposta sugli immobili, svelando un introito superiore alle aspettative: 23,7 miliardi, ben 1,2 miliardi in più rispetto a quanto stimato.
Il peso dell’Imu sulle famiglie è stato molto pesante, tanto che alcuni hanno dovuto richiedere un prestito in una banca o impiegare la tredicesima per effettuare il versamento. Tuttavia, “la grande massa dei contribuenti ha capito che era un sacrificio che andava fatto”, ha commentato il Sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani. “Nonostante la campagna mediatica contro l’Imu, dai dati non emerge nessuna fuga. Rispetto agli incentivi alla rivolta fiscale i numeri ci confortano”, ha concluso Ceriani.
I contribuenti che hanno assolto al proprio dovere sono stati in totale 28,5 milioni, di cui 17,8 hanno pagato solo la tassa sulla prima casa. Sebbene la media comprensiva delle aziende registri un versamento di 918 euro, ben l’85% dei cittadini ha pagato importi inferiori ai 400 euro, contribuendo a più della metà del gettito totale (54%). L’imposizione della tassa ha fruttato 4 miliardi solo dalle prime case.
Via XX Settembre ha inoltre reso note le modifiche alle aliquote stabilite da ogni Comune. Stando ai dati ministeriali, solo il 17,8% dei Municipi ha innalzato la soglia di un punto, e ancora minori (7,5%) sono stati i “ritocchi” di due punti rispetto al tetto standard.
Come prevedibile, le entrate più rilevanti sono arrivate dai grandi centri urbani, con Roma e Napoli a guidare la classifica per gli importi medi più alti, rispettivamente 917 e 585 euro. I picchi massimi, superiori ai mille euro, sono arrivati dalle località turistiche a causa dell’alta densità di seconde abitazioni; mentre in 1070 Comuni l’importo medio non ha superato i 100 euro.
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