Con le politiche accomodanti delle banche centrali le Borse sono destinate a crescere e che per i piccoli risparmiatori e investitori, pertanto, sia importante rimanere esposti all’azionario. Ne è convinto Michele Morgani di Generali Investments.
Se i tassi che rimarranno bassi ancora per diversi mesi, nonostante i prezzi record raggiunti di recente, le Borse sono destinate a spingersi ulteriormente in rialzo, secondo l’analista. In un repentino e inaspettato dietrofront, la Federal ReserveFederal Reserve ha deciso di interrompere il ciclo di strette monetarie e rimandare l’innalzamento del costo del denaro probabilmente all’anno prossimo.
La Fed ha escluso mosse sui tassi nell’immediato. Il presidente Jerome Powell ha attribuito la recente debolezza dell’inflazione a fattori temporanei. Mentre Powell e soci restano alla finestra, Mario Draghi e i suoi difficilmente cambieranno idea sul percorso di rientro alla normalità della politica monetaria, ormai straordinariamente accomodante da un decennio.
“La Banca centrale europea non cambierà la sua posizione dopo i dati incoraggianti arrivati in settimana sulla crescita del Pil dell’area nei primi tre mesi dell’anno”, dice in un’intervista a La Stampa Michele Morganti, Senior Equity Strategist, Generali InvestmentsGenerali Investments.
In aprile Draghi, il cui mandato scade a novembre, aveva detto che l’ipotesi di un rialzo dei tassi verrà presa in considerazione soltanto in caso di una significativa e convincente ripresa dell’inflazioneripresa dell’inflazione. Ma “nelle ultime previsioni macroeconomiche, pubblicate a marzo, la stessa ha rivisto al ribasso le attese d’inflazione per quest’anno”.
L’inizio di una nuova era paradossale
Le condizioni attuali di inflazione tiepida, crescita stabile e piena occupazione sono insolite e hanno spinto alcuni osservatori a parlare dell’inizio di una nuova era paradossale.
Dopo il rally dei primi mesi del 2019, che ha visto per esempio Piazza AffariPiazza Affari guadagnare ben il 17,5% (da gennaio ad aprile, non c’è da aspettarsi un brusco rallentamento. L’adagio “Sell in May and Go Away” L’adagio “Sell in May and Go Away” non dovrebbe valere quest’anno, secondo Morgani.
“Il rialzo dei mercati azionari, iniziato a fine dicembre, è proseguito anche ad aprile, e sebbene i ritorni potenziali delle azioni si siano ridotti, manteniamo comunque una visione positiva. I modelli di analisi che utilizziamo internamente ci dicono che il trend potrebbe proseguire ancora al rialzo”.
Inoltre, ricorda sempre lo strategist nell’intervista, “i deflussi dai fondi azionari globali da inizio anno sono stati già molto ingenti, specie sui mercati europei, e dato che gli investitori sono già rientrati nei fondi del credito che investono in obbligazioni, da qui in avanti potrebbero di nuovo pensare di diversificare sull’azionario“.
Tuttavia la condizione essenziale perché questo andamento possa proseguire è la politica monetaria più cauta delle principali Banche centrali, Fed in primis, che manterrà gli spread creditizi sotto controllo. La stabilizzazione dello scenario macroeconomico dovrebbe poi fare il resto”.
Da preferire titoli ‘value’ e settori ciclici
Per quanto riguarda i rischi principali, da Generali citano le possibili frizioni commerciali nel settore auto fra Stati Uniti ed Europa. Si tratta di un’ipotesi che finirebbe con il pesare sulle Borse”. Sono numerosi gli analisti e osservatori di mercato a stimare che la vera minaccia sia una guerra commerciale tra Usa ed Europa, piuttosto che tra America e Cina.
A livello settoriale i settori privilegiati da Generali sono “i ciclici, come beni d’investimento e finanziari, rispetto a quelli difensivi”. Una predilezione particolare anche per i titoli “value”, vale a dire quelli riferiti a società che mostrano i multipli di Borsa più contenuti.
“Per il resto il nostro sovrappeso maggiore è sul credito, anche high yield, e sul governativo e azionario dei mercati emergenti“.