Se i mercati finanziari hanno ragione, i tassi di interesse resteranno alti non solo quest’anno, ma forse per sempre.
Il ritorno dell’inflazione significa che i tassi ultra-bassi sono ormai storia passata. Secondo alcuni economisti, citati in un articolo dell’agenzia stampa Reuters, i mercati riflettono ora uno scenario in cui anche il tasso d’interesse neutrale, quello che mantiene in equilibrio l’economia nel lungo periodo è in aumento.
Gli operatori vedono i tassi statunitensi intorno al 4% alla fine del decennio, molto più alti rispetto alle aspettative di lungo periodo dei policymaker (2,6%). I tassi dell’area dell’euro sono invece visti intorno al 2,5%, al di sopra dei livelli che hanno prevalso per la maggior parte della storia di Eurolandia.
Ma quali sono le ragioni che alimentano queste aspettative?
Debito pubblico
I consistenti investimenti pubblici, sia sul fronte del cambiamento climatico sia sul fronte militari, manterranno alto il debito pubblico dei governi, che continuerà a viaggiare su livelli significativamente più alti rispetto al periodo pre-pandemico. Secondo le stime del FMI, i deficit di bilancio delle economie avanzate, pari al 5,6% del PIL nel 2023, sono quasi raddoppiati rispetto al 3% del 2019 e rimarranno elevati al 3,6% nel 2029. Ed Hutchings, responsabile dei tassi di Aviva Investors, ha sottolineato a questo proposito che l’aumento dei disavanzi rischia inoltre di far salire il premio richiesto dagli investitori per detenere titoli di Stato.
Demografia
La demografia è una delle maggiori incertezze per i tassi a lungo termine, secondo gli esperti di BNY Mellon. Le Nazioni Unite prevedono che nel 2050 il 16% della popolazione mondiale avrà più di 65 anni, rispetto al 10% del 2022. Questo fenomeno sarà probabilmente più sentito in Europa.
Ma il rapporto tra pensionati e lavoratori è già in aumento. Alcuni economisti sostengono che i tassi aumenteranno quando la spesa legata all’invecchiamento della popolazione ridurrà il risparmio.
Secondo Nomura, inoltre, anche la copertura delle carenze pensionistiche attraverso l’indebitamento è un altro aspetto che rischia di esercitare una pressione al rialzo sui tassi.
Riscaldamento climatico
L’impatto economico del cambiamento climatico è un’altra grande sfida, citata dagli osservatori per giustificare una view al rialzo dei tassi. Come ha affermato Isabel Schnabel, economista tedesca, dal gennaio 2020 membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, la portata della transizione ecologica è simile a quella della ricostruzione dell’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale. Gli impatti fisici del cambiamento climatico rischiano anche di far aumentare l’inflazione e la volatilità dei prezzi.
Intelligenza artificiale
Quanto la rivoluzione tecnologica possa aumentare la produttività e i tassi è oggetto di un acceso dibattito. Secondo le previsioni di Goldman Sachs, l’aumento della produttività determinato dall’IA potrebbe incrementare la crescita economica degli Stati Uniti di 0,4 punti percentuali e di 0,3 punti in altre economie sviluppate entro il 2034. Goldman Sachs vede una pressione al rialzo sui tassi, soprattutto se l’adozione dell’IA troverà compimento prima del previsto.
Pressioni geopolitiche
Infine, le pressione geopolitiche. La pandemia da COVID-19, le guerre in Ucraina e a Gaza, le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina fanno presagire un aumento dei rischi di shock dell’offerta. “Se le banche centrali devono agire per contrastare questi fenomeni… questo può anche alzare in media il livello dei tassi di interesse”, ha affermato Radde di Point72.