Società

Tassi più bassi: quanto si risparmia sui mutui

Ieri, come ampiamente atteso, la BCE ha tagliato il costo del denaro di 25 punti base. Questa mossa conferma la strategia meno restrittiva dell’istituto guidato da Christine Lagarde favorita dall’inflazione nell’Eurozona, in decisa frenata e vicina all’obiettivo del 2%. Una boccata d’ossigeno per chi ha un mutuo a tassi variabili.

Quanto si risparmia sui mutui

Ma quanto si risparmia? Secondo i calcoli del Codacons, la nuova sforbiciata determinerà un risparmio, sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia, compreso tra i 13 e i 30 euro al mese.

Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varia tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra -156 e -324 euro. Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrà un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui.
Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua.

“Il terzo taglio dei tassi è senza dubbio un segnale positivo, ma la strada per colmare i rialzi imposti dalla Bce negli ultimi due anni è ancora molto lunga – avvisa il presidente Carlo Rienzi – Basti pensare che per alcune tipologie di mutuo a tasso variabile la maggiore spesa ha raggiunto nel 2024 i 5mila euro l’anno rispetto ai tassi medi di fine 2021”.

Euribor in discesa

In generale, secondo Mutuionline, la politica monetaria della Bce in questi primi 9 mesi del 2024 è profondamente diversa rispetto a quella dello scorso anno e la burrasca sembra essere alle spalle. Lo stop dei rialzi e tre tagli del costo del denaro – fanno notare dalla hanno già portato una decisa riduzione dei tassi di riferimento per i mutui variabili, soprattutto se confrontati con i valori di inizio anno.

Attualmente, l’Euribor a 1 mese si attesta al 3,44%, in calo rispetto al 3,82% di maggio e al 3,87% di gennaio, e il TAN medio per un mutuo a tasso variabile a 20 e 30 anni si è abbassato di più di mezzo punto percentuale da giugno, passando dal 4,86% al 4,35% di settembre.

Consumatori prediligono tassi fissi

Nonostante i tassi dei variabili in calo, secondo i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it nel terzo trimestre del 2024 il 99,6% dei consumatori continua a orientarsi verso la scelta del tasso fisso, che con un TAN medio del 2,96% – ovvero 139 punti base in meno rispetto al variabile – rimane di gran lunga la scelta più conveniente e più sicura. Anche il tasso minimo del fisso si attesta ben al di sotto del 3%, per la precisione al 2,60%, risultando decisamente più basso dalla migliore offerta variabile, che si ferma al 3,86%.

“A seguito del taglio di 25 bps la differenza tra le due tipologie di tasso resta comunque netta; tuttavia, le mosse di medio periodo di politica monetaria potrebbero portare a un riequilibrio già verso la fine del prossimo anno. Qualora la Bce decidesse di attuare altri 4 tagli da 25 punti base ciascuno entro dicembre 2025, l’ulteriore discesa dell’Euribor potrebbe portare i due tassi a equivalersi, a vantaggio di una maggior scelta per i consumatori. Da questo punto di vista sarà importante monitorare le prospettive inflattive e gli equilibri geopolitici globali” spiegano gli esperti di Mutuionline.

Segnali positivi dal mercato mutui

Per quanto riguarda il mercato dei mutui in Italia, i dati dell’Osservatorio di MutuiOnline.it confermano la crescita delle richieste di surroga, che nel terzo trimestre del 2024 sfiorano il 35% del totale.

Anche la durata media dei mutui richiesti si alza a 24,3 anni, valore più alto dal 2014, mentre si abbassa poco sotto la soglia dei 40 anni l’età media dei richiedenti. Dai dati relativi all’importo medio richiesto arrivano poi segnali di fiducia per il mercato, che si dimostra in salute: le richieste da parte dei consumatori sono infatti passate da un importo medio di 132.853 € dello scorso anno a 139.264 € dei primi 9 mesi del 2024, facendo registrare un aumento del 4,8%. Il Loan To Value, inoltre, cresce sia per le richieste, dove arriva al 68,5%, sia per le erogazioni, attestandosi al 66,2%.

Infine, il TAN dei mutui green si conferma mediamente più basso di 20-30bps rispetto ai mutui tradizionali, rappresentando un’alternativa interessante. Ad esempio, su un mutuo a tasso fisso di 150.000 € a 20 anni, nel caso del green la miglior rata mensile ammonta a 785 €, con un TAN del 2,55%, mentre per il miglior mutuo standard la rata sale a 822 €, con un TAN del 2,87%.