Merrill Lynch sperava in un taglio dei Fed Funds di 50 punti base all’incontro del Federal Open Market Committee (FOMC) di mercoledi’ poiche’ l’economia rimane debole e avrebbe potuto usufruire di tale impulso.
Anche la Fed ha espresso un commento negativo sulla situazione economica – il che sarebbe stato, secondo Bruce Steinberg, capo economista di Merrill Lynch, coerente con un intervento piu’ aggressivo – ma probabilmente i membri della Fed erano divisi sul da farsi e un taglio di 25 punti base e’ stato il compromesso che ha permesso di raggiungere un consenso.
Merrill Lynch, quindi, prevede che il prossimo incontro del FOMC del 21 agosto portera’ un nuovo taglio di 25 punti base e i fondi federali al 3,5%, ma non esclude che l’intervento di allentamento giunga anche prima.
L’economia americana infatti non ha ancora dato segni di ripresa, ma di solito intercorre un lasso di tempo di nove mesi tra i tagli dei tassi e la risposta economica e l’attivita’ di rifinanziamento – sia personale che aziendale – e’ cresciuta sostanzialmente quest’anno, primo passo che eventualmente portera’ a una ripresa dell’attivita’.
Steinberg continua a rimanere pertanto certo che una forte ripresa economica sia in serbo per il quarto trimestre grazie alle riduzioni dei tassi e ai tagli fiscali.
Il bisogno d’aiuto rimane pero’ per i consumatori, la cui fiducia e’ minacciata dai continui licenziamenti. Merrill Lynch continua quindi ad auspicare nuovi interventi della Fed, i cui effetti si faranno sentire indirettamente anche sulla spesa in conto capitale delle aziende, migliorando le previsioni sugli utili.
La spesa aziendale, pero’ dovrebbe rimanere debole fino almeno l’inizio dell’anno prossimo.
La Fed, secondo Steinberg non deve nemmeno temere di sovrastimolare l’economia e di innescare una pressione inflazionistica, in quanto il tasso di capacita’ produttiva e’ sceso al 76% ed e’ in continuo calo e il tasso di disoccupazione si sta dirigendo verso il 5%.
Anche dopo il taglio, quest’anno di 275 punti base ai tassi dei fondi federali, poi, il tasso reale dei fondi rimane al di sopra del 2% contro un tasso vicino allo zero – o addirittura negativo – registrato nei precedenti periodi di calo economico.
La Banca centrale USA, secondo Steinberg, ha quindi ancora spazio per allentare la stretta monetaria.
SULL’ARGOMENTO VEDI ANCHE:
SPECIALE: LA FED TAGLIA I TASSI DELLO 0,25%