All’inizio di questa settimana Alan Greenspan ha espresso le sue preoccupazioni che “la qualita’ dell’assetto bancario si sta deteriorando”.
In passato il presidente della Federal Reserve ha sottolineato la necessita’ di allentare gli standard per i prestiti bancari per evitare di creare una stretta del credito, ora pero’ sembra preoccupato che gli standard si siano allentati troppo.
Secondo Irwin Kellner, professore di economia dell’universita’ Hofstra, ritiene che se Alan Greenspan pensa che le banche abbiano bisogno di assitenza, potrebbe abbassare i tassi d’interesse piu’ di quanto il mercato si aspetti.
All’inizio dell’ultima recessione, nell’agosto 1990 i tassi dei fondi federali erano l’8% e solo 35 punti base al di sotto del rendimento dei buoni del Tesoro a 10 anni; l’11 novembre 1992 i tassi erano al di sotto del 3% e ben 4 punti percentuali al di sotto del rendimento del 6,9% dei buoni del Tesoro a 10 anni.
Questo differenziale tra tassi d’interesse a breve e a lungo termine ha aiutato le banche a riprendersi, pagando relativamente poco per i depositi e i prestiti sul mercato dei fondi federali e guadagnando parecchio su prestiti e acquisti dei titoli governativi.
Oggi il differenziale tra i fondi Fed e i titoli del Tesoro a 10 anni e’ positivo, ma di solo l’1,28%.
Portare il differenziale al 4% potrebbe non essere necessario, considerando il miglior stato di salute delle banche rispetto al 1992, e probabilmente non sarebbe nemmeno realizzabile, ma le preoccupazioni di Greenspan sul settore bancario suggeriscono un possibile taglio dei tassi di mezzo punto percentuale – al 3,5% – all’incontro del FOMC del 27 giugno.
Kellner pensa inoltre che i tassi dei fondi federali al 3% sono ora una possibilita’.
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