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Tav, crescono possibilità che si faccia un referendum

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Con l’avvio delle procedure di gara per la realizzazione del tunnel di base della Tav, il fronte dei favorevoli all’alta velocità fra Torino e Lione è tornato alla carica con l’idea di tenere un referendum per superare lo stallo interno alla maggioranza. Ad invocare lo strumento di democrazia diretta è, in particolare, il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Come ricostruito da Agi, un referendum sarebbe possibile solo in alcuni casi e forme particolari.

L’idea della “consultazione popolare”

Chiamparino ha parlato di “consultazione popolare” sulla Tav da tenersi insieme alle elezioni regionali che si terranno in Piemonte il 26 maggio. Se questo non fosse possibile, “di sicuro non faremo una consultazione popolare in altra data, non faremo spendere 15 milioni ai piemontesi”, ha specificato.

La “consultazione popolare” è uno strumento previsto dallo Statuto della Regione Piemonte. La consultazione non avrebbe valore vincolante e sarebbe limitata al Piemonte. Una disposizione diversa da quella prevista dall’articolo 83 dello Statuto, che regola il “referendum consultivo” nella Regione su “iniziative legislative o determinati provvedimenti amministrativi”.

Il quesito sarebbe: “Vuoi che i lavori che si sono già avviati per la linea ad alta velocità Torino-Lione, parte del Corridoio Mediterraneo europeo, siano continuati oppure no?”

Sulla costituzionalità di un quesito simile per una consultazione popolare potrebbe esprimersi la Corte costituzionale, su richiesta dello Stato italiano. Poiché la Tav riguarda i rapporti di politica estera tra l’Italia e un Paese straniero, la Corte potrebbe dare un giudizio negativo.

Sulla Tav, un “referendum di indirizzo”

La Costituzione italiana non permette di organizzare un referendum vincolante per abrogare la legge che regola gli accordi internazionali tra Italia e Francia relativi alla Torino-Lione.

In teoria, sulla Tav sarebbe possibile un “referendum di indirizzo”, non vincolante per il governo, che non è presente nel testo della Costituzione e ha un unico precedente: il referendum che si è tenuto nel 1989 sulla trasformazione delle Comunità europee in una Unione a tutti gli effetti. Per tenere un referendum di questo tipo sarebbe necessaria l’approvazione di una legge costituzionale ad hoc.

Una consultazione del genere sarebbe il modo di avere un’opinione non vincolante della popolazione italiana, e non solo del Piemonte come nel caso illustrato prima, sulla realizzazione della nuova linea ferroviaria.