La decisione sulla TAV sarà rinviata a dopo le europee. Sembra questa la direzione che il governo giallo-verde intende prendere in merito alla realizzazione o meno della Torino-Lione come emerge dalla mozione di maggioranza approvata ieri dalla Camera con cui si impegna l’esecutivo a ridiscutere integralmente il progetto.
Dopo le polemiche mai sopite e la tanto attesa e contestata analisi costi-benefici si torna al punto di partenza. Matteo Salvini in mattinata aveva affermato che “c’è nel contratto e negli accordi che il progetto andava rivisto e poteva essere ridimensionato”.
Segue a ruota l’altro vicepremier Luigi Di Maio secondo cui la mozione passata “rappresenta il giusto modo di procedere e segue quanto scritto nel contratto di governo”. E dall’opposizione si grida allo scandalo.
La decisione di rinviare la TAV è uno scambio tra Lega e M5S con la mancata autorizzazione a procedere nei confronti del ministro dell’Interno. «Salva Salvini, boccia la Tav» sono le scritte apparse sui cartelli che i deputati dem mostrano in Aula al momento del voto.
Ma nella stessa giornata in cui si approvava la mozione, il governo ha dato il via libera ai bandi di gara per la Torino-Lione. Palazzo Chigi permetterà a Telt, la società italo-francese incaricata di realizzare i cantieri, di avviare la raccolta delle dichiarazioni d’interesse delle aziende che dovranno realizzare l’opera. Nei primi giorni di marzo si potrà riunire il consiglio d’amministrazione di Telt, e dare il via ai bandi di gara e far partire la raccolta delle dichiarazioni d’interesse. Da quel momento, si aprirà una finestra temporale di sei mesi, al termine della quale la società italo-francese procederà all’assegnazione dei capitolati e alla scelta delle imprese.
Non c’è alcun blocco della Tav, c’è solo una revisione del progetto con l’obiettivo di portare a termine il progetto. Faccio e farò tutto il possibile perché la Tav si faccia, il progetto può essere rivisto e si possono risparmiare dei soldi, ma il treno inquina meno e costa meno delle auto. I cantieri? Erano già fermi e spero ripartano prima possibile.
Così a Mattino 5 il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini.