Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha spudoratamente mentito al Parlamento e al Paese nonché al governo francese e all’Unione europea, sottoponendo all’attenzione di tutti un’analisi costi/benefici sulla TAV palesemente infondata. Questa l’accusa di Pd e Fi che hanno presentato una mozione di sfiducia individuale contro il ministro chiedendone le dimissioni.
E Toninelli, come ricostruiscono fonti di stampa, avrebbe presentato le sue dimissioni ma il premier Giuseppe Conte le avrebbe rifiutate onde evitare l’apertura di una crisi di governo. Oggi però la secca smentita dal dicastero delle Infrastrutture.
“Smentisco seccamente le fantasiose e ridicole ricostruzioni di stampa, condite con miei virgolettati totalmente inventati, in cui si sostiene che ieri avrei ventilato o minacciato le mie dimissioni a margine dell’incontro sul progetto Tav Torino-Lione. La discussione è rimasta sempre su un piano di costruttivo e sereno confronto tra le parti”.
A causare malumori all’interno del governo anche la prima presa di posizione del neo segretario del Pd Nicola Zingaretti.
I bandi non si interrompono e sarebbe criminale ipotizzare di perdere centinaia di milioni di investimenti e migliaia di posti di lavoro. E’ l’arroganza di una maggioranza parlamentare che per gestire il potere non vuole ammettere di non essere portatrice di una visione del futuro dell’Italia, ci sta rendendo ridicoli e paghiamo un costo enorme come sistema Paese. Se non sono capaci si dimettano.
Intanto questa sera, di ritorno da Belgrado, il premier Conte ha fissato un nuovo vertice, più tecnico. La Lega affida la soluzione al premier, confidando nelle sue capacità di mediazione, come ha sostenuto Riccardo Molinari, capogruppo del Carroccio alla Camera, al termine del vertice di governo.
“Stiamo lavorando per la soluzione migliore partendo da dati oggettivi. La soluzione è nelle mani del presidente Conte, le posizioni di partenza sono note. Siamo fiduciosi che si risolverà tutto per il meglio.