MILANO (WSI) – La Francia alla conquista dell’Italia. Mentre divampa la polemica per l’affaire Stx, un grande gruppo italiano passa in mano ai cugini d’Oltralpe. Telecom Italia difatti passa interamente in mano a Vincent Bollorè, l’imprenditore bretone a capo del gruppo Vivendi.
Dopo l’uscita di scena dell’ad Flavio Cattaneo arriverà a occupare la poltrona di direttore operativo l’israeliano Amos Genish, uomo di fiducia proprio del patron di Vivendi.
Presidente un altro uomo dell’entourgae di Bollorè, Arnaud de Puyfontaine che durante il passaggio di deleghe, assumerò ad interim il ruolo di ad. Il nome del successore di Cattaneo sarà svelato solo dopo l’estate. A dover valutare una rosa di candidati sarà il cacciatore di teste Egon Zehndfer. Ma intanto con l’arrivo di Genish, grande esperto del mercato sudamericano, prossimo obiettivo potrebbe essere la vendita di Tim Brasil, il secondo operatore mobile brasiliano.
Certo è che Cattaneo lascia un gruppo che sotto la sua governance ha fatto il pieno di utili e ricavi come risulta dalla pubblicazione delle semestrali. I ricavi sono pari a 9,8 miliardi di euro (in crescita del 7,4% rispetto ai primi sei mesi del 2016) e l’ebitda è cresciuto di 4,1 miliardi (+10,4% rispetto al primo semestre 2016). L’utile nei sei mesi è stato di 596 milioni, contro il miliardo dello stesso periodo 2016, e sconta oneri per oltre 170 milioni.
“Lascio un’azienda migliore di come l’ho trovata con un management più forte”.
Sulla sua uscita di scena varie indiscrezioni ma per adesso nessuna è stata confermata. In ogni caso dietro tutto rimane Bollorè che presto potrebbe lanciare un canale pay fatto da Tim, con Vivendi come socio di maggioranza, una joint venture tra Vivendi e la stessa Telecom pagata da quest’ultima, un piano che forse non sarebbe piaciuto a Cattaneo.