Economia

Telecom, Niel: “Può diventare soggetto europeo aggregante”

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TORINO (WSI) – “Un raider? No, non sono io (..) Sono un imprenditore nel settore delle telecomunicazioni. Mi piace lavorare con le persone, collaborare con loro e anche aiutare dei giovani a creare imprese”. Così si definisce Xavier Niel in un’intervista a tutto campo al quotidiano La Stampa che lo definisce “l’extraterrestre che ha puntato più di 200 milioni per poter prendere in un prossimo futuro il 15% di Telecom e che da due mese agita i soni di altri grandi azionisti”.

L’intervista è stata realizzata all’indomani del colpaccio messo a segno dal gruppo Vivendi, guidato da Vincent Bollorè, altro grande azionista di Telecom Italia che è riuscita a piazzare 4 suoi rappresentanti nel cda della società. E proprio sul suo rapporto con Bollorè, Niel non si sbilancia:

“Ci conosciamo da tanto tempo e siamo molto differenti. Non siamo mai stati insieme in qualche società e non lo siamo nemmeno adesso in Italia”.

Ma perché tanto interesse per Telecom Italia? La risposta Xavier Niel la vede nel management “niente male” anche se alcune debolezze ci sono ma che si possono sempre risolvere e il futuro si chiama fibra ottica e mobile 4G.

“Il futuro per Telecom, come per tutti gli operatori, è nella fibra ottica. Bisogna darle la capacità di investire per crescere sia nella fibra ottica sia nel mobile 4G e generare così maggiori ricavi, mantenendo comunque le tariffe più basse”.

E il ruolo di Telecom Italia in Europa qual’è? Può arrivare dovunque – dice Niel – ma gli azionisti devono darle i mezzi per farlo.

Penso che Telecom abbia tutti gli atout per diventare il consolidatore o uno dei consolidatori del mercato europeo. Mi sembra che ci sia un’opinione diffusa che debba essere oggetto e non soggetto di un consolidamento, ma non penso proprio che sia così. Questo perché Telecom è una della società che ha meno vincoli in Europa: ha attività in Brasile che possono essere una vera occasione per portare la crescita di quell’area del mondo nei conti, anche se ci sono oggi dei problemi di gestione. Ma non essere da nessuna parte in Europa oggi è un’opportunità: Telecom Italia può arrivare dovunque, con soluzioni nuove e nuovi operatori, senza avere l’eredità pesante di altri operatori. Ma gli azionisti dovranno darle i mezzi per fare questo”.