(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro i tassi di mercato sono scesi su tutta la curva, a fronte di un calo dei listini azionari. Il calo del tasso decennale tedesco ha comportato un allargamento degli spread sui titoli periferici. Il forte allargamento dei differenziali di Portogallo ed Irlanda, che hanno toccato nuovi massimi, non sono da attribuire solo ad un calo del decennale tedesco, ma soprattutto a timori di possibile ricorso di questi paesi ad aiuti dall’esterno.
Secondo Ft, venerdì la Bce avrebbe acquistato bond irlandesi per decine di milioni di euro. Il ministro delle finanze irlandese ha prontamente risposto che il paese non ha bisogno di fondi. I timori sull’Irlanda si erano diffusi anche in seguito alla notizia di downgrade di Moody’s del rating (da AAA ad AA2) dei covered bond emessi da Anglo Irish Bank.
In settimana pertanto è particolarmente atteso l’esito delle emissioni irlandesi (domani) e portoghesi (mercoledì). In merito alla politica monetaria della Bce, Nowotny, governatore della Banca austriaca, ha dichiarato che l’Istituto considererà un aumento del tasso di riferimento solo dopo aver discusso dell’eliminazione delle misure non convenzionali.
In Grecia, secondo Ft, il Fmi, la Commissione europea e la Bce hanno concesso alla banca centrale greca di spostare alla fine di ottobre i test sulla solvibilità del sistema bancario e questo probabilmente per dar modo alla principale banca del paese (National Bank of Greece) di terminare il processo di ricapitalizzazione di 1,7Mld€ ed aumentare così la fiducia degli investitori.
In Svezia secondo i primi risultati la coalizione di centrodestra, l’Alleanza, avrebbe vinto le elezioni, senza però raggiungere la maggioranza necessaria per formare un nuovo governo. In Parlamento inoltre per la prima volta ci sarà l’ingresso dell’estrema destra xenofoba.
Negli Usa tassi di mercato in calo malgrado la continuazione del rialzo dei listini azionari, che ha visto ancora protagonista il settore tecnologico. Da questo comparto sono recentemente arrivate notizie positive come nel caso della trimestrale di Oracle o con riferimento all’annuncio di distribuzione di dividendo da parte di Cisco.
In settimana l’attenzione è puntata sull’incontro della Fed, nel corso del quale potrebbe non essere già implementato un secondo round di manovre. Sarà comunque importante il tenore del comunicato per comprendere quanto è ancora valida la disponibilità in tal senso manifestata da Bernanke lo scorso 3 settembre. Sul fronte macro, i dati sui prezzi al consumo di agosto hanno confermato l’assenza al momento di pressioni sia al rialzo sia la ribasso, sebbene la variazione dell’indice core rimanga contenuto.
Valute: euro in recupero questa mattina vs dollaro, riposizionandosi nuovamente sopra soglia 1,31. I dati settimanali del CFTC allo scorso martedì evidenziano una riduzione delle operazioni che puntano ad un deprezzamento della valuta unica.
Il recupero dell’euro potrebbe in parte collegarsi all’attesa di un secondo round di easing quantitativo da parte della Fed, con concentrazione sull’euro delle operazioni contro dollaro, per il timore di ulteriori interventi sui mercato asiatici, in particolare della BoJ. Nel breve il primo livello di resistenza si colloca ancora a 1,3150.
Poco mosso lo yen sui mercati valutari durante la notte a causa anche della chiusura dei mercati giapponesi per festività nazionale. Il Cftc evidenzia che, in base agli ultimi dati aggiornati al 14 settembre, gli speculatori hanno ridotto del 10% circa l’ammontare netto delle scommesse che mirano ad un rafforzamento dello yen vs dollaro. La rilevazione è antecedente all’intervento delle autorità nipponiche sul mercato, pertanto potrebbe non rappresentare bene l’attuale esposizione degli speculatori.
Verso dollaro la resistenza da monitorare continua a collocarsi a 86. Verso euro l’area di resistenza si colloca nel range 113-113,50. Ieri il governatore della banca centrale della Corea del Sud ha dichiarato che il Giappone non può risolvere il problema dell’apprezzamento dello yen con un intervento unilaterale. Nuovo record per lo yuan cinese vs dollaro.
Materie Prime: in calo il greggio Wti (-1,2%) sulla speculazione di un rallentamento della crescita Usa. Bene i metalli industriali con il rame sui massimi da 5 mesi a causa del calo delle scorte al Lme. Nuovo record storico dell’oro sopra soglia 1280$/oncia, ma non in euro a causa dell’apprezzamento della valuta unica. Tra gli agricoli in evidenza soia (+3,2%) e mais (+3,5%) con quest’ultimo salito ai massimi da quasi due anni.
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