NEW YORK (WSI) – Una lettera contaminata con ricina, veleno potenzialmente letale, è stata inviata al senatore degli Stati Uniti Roger Wicker. Lo ha fatto sapere il leader della maggioranza al Senato, Harry Reid, secondo quanto reso noto dall’emittente Cnn.
Secondo il dipartimento di Sicurezza interna, la ricina è letale se inalata. Non esiste contagio, ma non c’è antidoto. La lettera ha riportato alla memoria le lettere all’antrace indirizzate a uffici, giornalisti e uffici del Congresso a seguito degli attacchi dell’11 settembre 2001. Cinque persone morirono e altre 17 si ammalarono e l’Fbi attribuì l’azione a uno scienziato specializzato in biodifesa, che morì suicida nel 2008.
La lettera indirizzata a Wicker è arrivata il giorno dopo l’allarme terrorismo a Boston, in cui l’esplosione di due bombe al traguardo della maratona ha causato la morte di tre persone e il ferimento di altre 176. La senatrice Claire McCaskill del Missouri ha dichiarato che il mittente è una persona nota perché spesso scrive ai deputati, ma le autorità hanno in seguito fatto sapere che ci sono sospetti, ma di non poter fornire informazioni mentre l’indagine è in corso.
La polizia del Campidoglio ha confermato che “è stata ricevuta una busta contenente una sostanza granulare bianca” e che “i test preliminari indicano che si tratta di ricina. Il materiale è stato inviato a un laboratorio accreditato per ulteriori analisi”. La busta stata scoperta in un ufficio di smistamento della posta nella contea Prince George del Maryland, secondo quanto raccontato dal senatore Dick Durbin.
Wicker, 61 anni, rappresentante del Mississippi, è stato nominato al Senato nel 2007 e prima ha servito alla Camera per una decina d’anni. Conservatore, ha fatto notizia la scorsa settimana con il suo voto a favore del dibattito sulla legge per il controllo delle armi al Senato.
“Ho votato in questo modo su richiesta della National rifle association, di cui sono membro”, ha spiegato in quell’occasione, riferendosi alla sua adesione alla potente lobby pro armi. (AP-La Presse)