MILANO (WSI) – Un piano per gestire il post terremoto in tre fasi: emergenza, ricostruzione e prevenzione. E 2-3 miliardi all’anno per rimettere in sesto l’Italia. Sono queste in sintesi le linee guida messe a punto dal Governo per i terremotati del centro Italia.
La prima fase sarebbe quella già in corso e gestita dalla Protezione Civile. Oggi la prima ordinanza post terremoto, firmata da Fabrizio Curcio, capo della Protezione civile, ha fissato a 600 euro al mese l’assegno per ogni famiglia sfollata.
Allo stesso tempo, i sindaci dei comuni colpiti di Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo potranno disporre occupazioni ed espropri immediati, mentre si concedono agli amministratori locali e ai prefetti deroghe alla normativa sugli appalti.
Nel documento, che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale, sono contenute anche le indicazioni alle
banche per la sospensione dei mutui, 30 giorni di tempo per congelare tutto fino alla ricostruzione degli immobili, mentre viene istituita una Direzione di comando e controllo (Dicomac) per la gestione dell’emergenza nei prossimi mesi.
Tornando al piano del governo, la seconda fase, quella che riguarda la ricostruzione, prevede la rimozione delle macerie e la stima dei danni subiti dagli edifici pubblici e privati.
L’obiettivo di Palazzo Chigi è quello di consentire agli sfollati di lasciare le tende entro un mese e poi di entrare in casette di legno. Entro quattro o cinque mesi, le persone che hanno perso la propria casa dovrebbero avere una sistemazione stabile.
Infine, e’ prevista nella primavera del 2017 la ricostruzione vera e propria, che dovrebbe rispettare l’impianto urbano precedente al sisma. A questo proposito, Matteo Renzi avrebbe in mente un piano battezzato “Casa Italia” in cui diventa centrale la prevenzione antisismica a livello nazionale.
Per realizzare questa fase, l’esecutivo potrebbe mettere sul piatto 2-3 miliardi ogni anno. In questo piano per mettere in sicurezza gli edifici, potrebbero giocare un ruolo chiave il supercommissario che dovrebbe essere nominato in settimana con decreto legge, ruolo per il quale si fa con insistenza il nome dell’ex governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani; dall’altra l’archistar e senatore a vita Renzo Piano.