LONDRA (WSI) – Mentre la Libia, un paese spaccato in tre, sta finendo lentamente sotto il controllo dell’ISIS, arrivano informazioni che mostrano come questo poteva essere evitato. Se solo l’ex premier britannico avesse ascoltato il consiglio dell’ex leader e raìs del paese: “Se cade il mio regime, il paese cadrà nelle mani dei jihadisti e attaccheranno l’Europa”.
Drammatico lo scenario che il colonnello Muammar Gheddafi indicò a Tony Blair nel corso di due telefonate rese note dalla Commissione esteri del parlamento britannico nel corso di un’indagine sul collasso libico e riportate dal Telegraph.
È il 25 febbraio del 2011 e la Libia è scossa dalla guerra civile. Tra Gheddafi e Blair, stretti in un’amicizia personale, avvengono due importanti telefonate in cui l’ex Primo ministro inglese tenta di negoziare in maniera pacifica con il colonnello la sua partenza da Tripoli, mettendo così fine alle violenze nel paese.
La prima telefonata è delle 11 e 15 del mattino e durò una mezz’ora. Forti le accuse che Gheddafi faceva agli estremisti, Al Qaeda che ben presto, come dice lo stesso Colonnello, sarà sostituita da altri terroristi armati e sanguinari. “Loro (i jihadisti, ndr) vogliono controllare il Mediterraneo” – sosteneva il colonnello libico al telefono con Tony Blair. Lo stesso Gheddafi disse che stava tentando di difendere la Libia da Al Qaeda, che aveva impiantato delle cellule nel Paese e in tutto il Nordafrica. “Non siamo noi che li combattiamo, sono loro che ci attaccano”.
Toni sempre più drammatici anche nella seconda telefonata dopo circa quattro ore: “Dovrò armare il popolo libico e prepararmi alla lotta. I libici moriranno, ci saranno danni per il Mediterraneo, l’Europa e il mondo intero. Questi gruppi armati stanno usando la situazione (in Libia, ndr) come giustificazione e li combatteremo”. E un avvertimento per lo stesso Blair: “Se hai un posto sicuro dove andare, vacci perchè tutto questo non si concluderà pacificamente”.
Le parole di Gheddafi sono apparse profetiche, come ha sottolineato il Presidente della commissione esteri inglese, Crispin Blunt:
“L’avvertimento profetico di Gheddafi sulla crescita dei gruppi estremisti fu a torto ignorato (…) i politici occidentali furono meno perspicaci di Gheddafi sui rischi dell’intervento”.