Lugano – Oltre alla guerra finanziaria, quella del debito sovrano, c’è un altro pericolo che fa tremare oggi Stati Uniti e Gran Bretagna: si chiama attacco informatico. Questa volta a far scattare l’allarme sono stati gli 007 elvetici. Il servizio di intelligence della Svizzera ha, infatti, messo in guardia quelli statunitensi e inglesi su un possibile sabotaggio alla banca dati che contiene le informazioni segrete sulla lotta al terrorismo condivise dai governi.
Nulla trapela su chi sia il colpevole. Eppure nelle ultime ore sarebbe emersa la svolta: dietro il sabotaggio potrebbe esserci la mano di un insider. Secondo quanto riferito da fonti della sicurezza nazionale nel mirino degli investigatori sarebbe, infatti, finito un anziano tecnico informatico che lavorava proprio per conto dell’NDB, ossia il servizio di intelligence della Svizzera.
Il nome del possibile autore del furto non è ancora stato reso pubblico, ma qualcuno ha spezzato il muro del silenzio. Erano mesi che l’uomo era tenuto d’occhio a causa di atteggiamenti ritenuti sospetti dagli inquirenti.
Le autorità svizzere ritengono che il sospetto intendesse vendere i dati rubati a funzionari stranieri. Questa però è solo una ricostruzione, anche se forse rimane quella migliore fra le ipotesi aperte.