Economia

Terza rata del Pnrr: cosa prevede e quando verrà versata

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La terza rata del Pnrr è stata sbloccata. A seguito di una modifica del target sugli alloggi universitari, il governo è riuscito ad ottenere il versamento di questa tranche. La somma era stata messa in stand-by da Bruxelles, dopo che il nostro paese non era riuscito ad assicurare i 7.500 nuovi posti letto previsti per gli studenti entro il 2022.

Il governo italiano e la Commissione europea sono riusciti a trovare una soluzione, attraverso la quale è stato spostato il raggiungimento di questo obiettivo dalla terza alla quarta rata. Ma soprattutto si punterà alla qualità degli alloggi e non alla quantità. Cosa comporta questo cambiamento? In altre parole è scomparsa la cifra dei nuovi alloggi che devono essere garantiti – un aspetto, tra l’altro, che ha allarmato le associazioni degli studenti – ma non cambierà nulla per quanto riguarda l’obiettivo complessivo di creare, entro la deadline del 2026, almeno 60mila alloggi.

Pnrr, le difficoltà riscontrate

Sulla terza rata del Pnrr il confronto è iniziato da un po’ di tempo. La verifica dei 55 obiettivi che, almeno in teoria, l’Italia avrebbe dovuto coprire entro e non oltre il dicembre 2022 si è dimostrata essere più complicata del previsto.

Alcune fonti di governo hanno sottolineato come la terza rata sia risultata essere più complicata del previsto. Il nuovo esecutivo, infatti, si è insediato lo scorso 22 ottobre 2022, nel momento in cui dovevano essere raggiunti ancora 30 obiettivi entro la fine dell’anno. Per ognuno di questi è stato necessario effettuare degli interventi legislativi.

Ricordiamo che la terza rata ammonta a qualcosa come 18,5 miliardi di euro: inizialmente la somma che doveva arrivare era pari a 19 miliardi di euro. Roma ha raggiunto un’intesa con Bruxelles con la quale si prevede che 519 milioni di euro invece di arrivare con la terza arrivino con la quarta rata. Grazie a questo cambiamento, la quarta rata dovrebbe essere pari a 16,5 miliardi di euro invece che 16.

Rimane ancora un po’ di incertezza per quanto riguarda la data del versamento. Al momento ci sono due diverse ipotesi:

  • la prima prevede che la terza e la quarta rata vengano versate all’Italia contemporaneamente, nel corso della seconda metà del 2023. A questo punto il versamento sarebbe pari a 35 miliardi di euro;
  • la seconda prevede che la terza rata (18,5 miliardi di euro) venga versata il prima possibile, mentre la quarta (16,5 miliardi) possa arrivare entro la fine del 2023.

Gli obiettivi da centrare

Con la terza rata sono previsti 54 obiettivi, invece di 55 del crono-programma. Sostanzialmente è stato spostato un obiettivo alla quarta rata – quello che abbiamo visto relativo agli alloggi universitari – che adesso come adesso nel prevedere 28 invece che 27.

Gli obiettivi, in estrema sintesi, si suddividono in sei missioni o macro aree:

  1. digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura. L’obiettivo è quello di sostenere la transizione digitale dell’Italia e la modernizzazione della pubblica amministrazione e del sistema produttivo;
  2. transizione ecologica e rivoluzione green. L’obiettivo finale è quello di riuscire a realizzare una vera e propria transizione verde del paese;
  3. infrastrutture e mobilità sostenibile. L’intento è quello di estendere e rafforzare l’alta velocità ferroviaria e la rete ferroviaria regionale;
  4. istruzione e ricerca. L’intenzione è quella di rilanciare la crescita potenziale, la produttività e l’inclusione sociale;
  5. inclusione e coesione. Viene rafforzata la coesione sociale e viene dato ampio spazio alle politiche attive del lavoro;
  6. salute. L’obiettivo è quello di andare a rafforzare la rete territoriale e ammodernare le dotazioni tecnologiche del servizio sanitario nazionale.