Economia

Tesla: ambientalisti fermano i lavori per il primo stabilimento in Europa

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Si complica la realizzazione della prima fabbrica in Europa della Tesla. A mettere i bastoni tra le ruote a Elon Musk, l’Alta Corte Amministrativa di Berlino-Brandeburgo che ha emesso un’ordinanza per bloccare le attività di bonifica condotte dalla casa automobilistica di Palo Alto nell’area boschiva ai margini del parco industriale a sud-est della capitale tedesca.

Ambientalisti contro Tesla

A chiedere l’intervento del tribunale, gli ambientalisti tedeschi, la Gruene Liga Brandenburg (Lega Verde del Brandeburgo) che hanno puntato il dito contro Tesla, rea di aver acquistato un lotto di terreno a Grünheide, una località circa 35 chilometri a sud est di Berlino, attualmente occupato in parte da una foresta, per 41 milioni di euro.
L’obiettivo era procedere al disboscamento, la bonifica dell’area e poi la costruzione del sito con una produzione iniziale stimata di 150mila veicoli all’anno, che dovrebbero salire a 500mila a pieno regime.

Gli operai impegnati sul campo hanno già abbattuto una porzione di foresta pari all’equivalente di 150 campi da calcio, bonificando l’area anche dai residui bellici rimasti sul territorio dalla fine della II Guerra Mondiale.

Il disboscamento dell’area, accusano gli ambientalisti, potrebbe causare un importante impatto ambientale. Da qui i giudici amministrativi hanno accolto il ricorso d’urgenza presentato dalla Gruene Liga Brandenburg per fermare il taglio degli alberi avviato dalla società che produce auto elettriche.
Musk dal canto suo, per difendere il suo progetto, aveva spiegato nei giorni scorsi che la foresta che sarà in parte disboscata non è naturale ma che era stata piantata per la produzione di cartone.

Non è comunque uno stop definitivo ai lavori ma una sospensione temporanea in attesa che la Corte decida nel merito del problema nei prossimi giorni. Nel frattempo però le attività degli operai si devono fermare. Il verdetto rischia comunque di rallentare la tabella di marcia prevista da Tesla, intenzionata a finire il primo stabilimento europeo e inaugurarlo entro la prima metà del 2021.