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Tesla: brusca frenata di utili e margini, crolla titolo nell’After Hours (-8%)

Ancora una frenata per Tesla, la quarta di fila per gli utili. Nel secondo trimestre fiscale, la società ha continuato a soffrire per una domanda debole delle auto elettriche e una maggiore concorrenza sui mercati.  Mentre il numero uno Elon Musk continua a fare promesse altisonanti sul futuro della sua azienda nel campo della guida autonoma e della robotica, gli investitori continuano a osservare il deterioramento dei margini di profitto. Pesanti le conseguenze sul titolo: nell’After Hours, le azioni sono arrivate a segnare cali superiori all’8%. Da gennaio, le perdite si aggirano intorno al 3,5% circa (-12% in un anno)

Crolla l’utile, giù vendite auto

Ma veniamo ai numeri. Il gruppo di auto elettriche ha comunicato, per il secondo trimestre fiscale, un crollo dell’utile netto del 45% a 1,5 miliardi di dollari. Salgono di misura in ricavi, che segnano un +2% a 24,93 miliardi di dollari, che comprendono 890 milioni di dollari di crediti normativi, più del triplo rispetto all’anno precedente.

Le vendite nell’automotive sono però diminuite del 7% a 19,9 miliardi, dai 21,27 miliardi di un anno prima. I ricavi del settore automobilistico comprendono crediti normativi per 890 milioni di dollari,

In flessione per il quarto trimestre di fila il margine operativo rettificato, che si è ridotto al minimo degli ultimi tre anni, scendendo al 14,4% dal 18,7% dell’anno precedente. Si tratta del quarto trimestre consecutivo di contrazione.

L’utile adjusted per azione è stato di 52 centesimi, contro i 62 centesimi previsti dagli esperti.

Josh Gilbert, market analyst di eToro, commentando i risultati, spiega:
Altra delusione per Tesla, che ha mancato le stime sugli utili per il quarto trimestre consecutivo e prolunga così il suo tumultuoso 2024. I ricavi superano le aspettative, ma non basta, dato che la maggior parte delle altre metriche chiave non si è rivelata in linea alle attese. Ancor peggiore è la guideline. A lasciare l’amaro in bocca sono le previsioni di vendite di veicoli “notevolmente inferiori” nel 2024. In sostanza, potremmo assistere a un anno in cui Tesla non registrerà una crescita delle consegne di veicoli, e questo sarebbe un vero e proprio colpo di grazia per gli investitori, che ad oggi si prospettavano una redditività in calo, ma volumi più elevati, come promesso da Elon Musk. Avevamo bisogno di un po’ di magia da parte di Musk per rassicurare gli investitori dopo questi risultati poco brillanti, ma non abbiamo avuto nulla del genere. Il presidente è stato taciturno e ha offerto poche indicazioni, il che metterà sotto pressione le azioni nei prossimi giorni”.

Le cause della debolezza

Per la società di Elon Musk, quello tra aprile e giugno, è il secondo trimestre consecutivo di contrazione. E arriva mentre il miliardario sta cercando con ogni mezzo un rilancio che ancora non è riuscito a portare a segno. Colpa di una calo della popolarità delle auto elettriche, chiaramente visibile nella forte frenata delle vendite a livello globale.

Tesla viene colpita su un doppio fronte: le spese stanno aumentando a dismisura, in quanto l’azienda spende per l’infrastruttura di intelligenza artificiale che, secondo Musk, è necessaria per trasformare i veicoli elettrici Tesla in auto a guida autonoma e per sviluppare robot umanoidi in grado di svolgere lavori in fabbrica. Per cercare di ridurre i costi, la società ha effettuato drastici tagli dei costi anche sul fronte del personale (-10% sull’organico nel primo semestre).

Nel frattempo, le consegne dei veicoli elettrici più popolari di Tesla sono diminuite quest’anno e l’azienda, come risposta, ha tagliato i prezzi, offrendo altri incentivi come prestiti a basso tasso di interesse.

“L’accessibilità dei prezzi rimane un aspetto fondamentale per i clienti”, ha dichiarato Vaibhav Taneja, responsabile della contabilità di Tesla, durante la conferenza stampa sugli utili della società. “Nel secondo trimestre abbiamo offerto interessanti opzioni di finanziamento per compensare gli elevati tassi di interesse”.

A complicare le cose, il miliardario Musk ha di recente appoggiato Donald Trump nella corsa alla Casa Bianca, esponendo Tesla a ulteriori rischi di mercato. Gli acquirenti di auto elettriche sono, infatti, prevalentemente i liberal attenti al clima e non i repubblicani di cui Musk condivide la battaglia contro la cultura woke.

Musk spinge sull’IA e robotaxi

Per tentare di mettere una pezza, Musk sta spingendo gli investimenti nell’intelligenza artificiale e nelle auto senza guidatore. Per il tanto atteso robotaxi, che doveva essere lanciato in agosto, però, sarà necessario attendere più del previsto a causa di importanti modifiche al design del veicolo che ne hanno causato uno slittamento del lancio.

“Sarei scioccato se non riuscissimo a farlo l’anno prossimo”, ha detto Musk agli analisti, dopo aver fatto notare che in passato le sue previsioni sono state ‘eccessivamente ottimistiche’.

Sembra nel frattempo avvicinarsi l’introduzione del robot umanoide Optimus nella catena di montaggio, in modo particolare per le operazioni più rischiose e oggi ancora affidate all’uomo: dovrebbe infatti iniziare a lavorare negli impianti Tesla il prossimo anno. Musk si augura di essere in grado di accelerare la produzione in modo da commercializzarlo dal 2026.