Dopo mesi di rialzi ininterrotti, le azioni Tesla hanno inserito al retromarcia alla vigilia del 2022. Negli ultimi trenta giorni, il valore dei titoli ha infatti segnato un calo del 18%, portando le azioni sotto la soglia psicologica dei 1.000 dollari. Alla chiusura di ieri, le azioni si aggiravano intorno ai 940 dollari. Resta comunque ampiamente positivo il saldo da inizio anno, periodo in cui le quotazioni hanno segnato un aumento del 30% circa.
Tesla: le prospettive degli analisti per il 2022
Guardando ai giudizi arrivati negli ultimi giorno, le maggiori banche d’affari che coprono il titolo del costruttore californiano suggeriscono un atteggiamento di prudenza.
Tra queste, molte fissano un target price inferiore ai valori attuali. È il caso degli analisti di Cowen, che sulle azioni hanno una raccomandazione di acquisto market perform e un prezzo obiettivo di 625 dollari.
Sotto i livelli attuali anche i prezzi obiettivi fissati da Bnp Paribas (underperform, 780 dollari), Wells Fargo (equal weight, 860 dollari), Evercore (in-line, 750 dollari).
In uno scenario impostato alla prudenza, c’è tuttavia chi considera le azioni Tesla sottovalutate. Come per esempio Daiwa Securities (neutrale, 1.050 dollari) o New Street, secondo cui il fair value del costruttore californiano si aggira intorno a 1.580 dollari (rating buy).
Gli esperti di analisi tecnica sottolineano un ampliamento della linea di tendenza negativa con discesa al supporto visto a 929,3 dollari, mentre al rialzo individua l’area di resistenza a 957,8. Le previsioni sono di un possibile ulteriore ripiegamento con obiettivo fissato a 915,4 dollari.
Tesla: che cosa ha fatto scattare le prese di beneficio
Nell’ultimo mese, numerose le notizie che hanno favorito le prese di beneficio da parte degli investitori. La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti ha aperto un’indagine su Tesla a seguito di una denuncia da parte di un whistleblower secondo cui la società non aveva notificato adeguatamente ai suoi azionisti difetti dei pannelli solari.
La SEC ha rivelato si stare indagando sulla casa automobilistica di auto elettriche in risposta a una richiesta del Freedom of Information Act di Steven Henkes, un ex manager di Tesla, che ha presentato una denuncia sui sistemi solari nel 2019 e ha chiesto all’agenzia informazioni sul rapporto.
Tutto questo mentre due dipendenti hanno fatto causa a Tesla per molestie sessuali. Entrambe le donne affermano l’esistenza di un “ambiente di lavoro ostile” alle donne nella fabbrica statunitense della compagnia di auto elettriche.
Musk nel frattempo ha venduto azioni di Tesla del valore di quasi 12 miliardi di dollari, dopo aver chiesto ai suoi follower su Twitter se fosse il caso di vendere il 10% delle sue azioni. In realtà, la mosse si è resa necessaria per via della montagna di tasse che il fondatore di Tesla deve pagare al fisco Usa.