Trimestre in rosso, ma con ricavi raddoppiati oltre le attese. Così in estrema sintesi Tesla ha archiviato il secondo trimestre del 2017, periodo in cui la perdita si è attestata a 336,4 milioni di dollari, peggiore di quella da 293,2 milioni dello stesso periodo del 2016. Tuttavia al netto di voci straordinarie, la perdita per azione è migliorata arrivando a 1,33 dollari da quella di 1,61 dollari per titolo dell’anno precedente.
Iricavi sono più che raddoppiati i ricavi, che hanno raggiunto 2,79 miliardi di dollari, più dei 2,51 miliardi previsti dal mercato. Tanto è bastato per far salire il titolo che, nel dopo mercato, ha segnato un aumento dell’8%, portando a +52% il bilancio di inizio anno.
Nella lettera agli azionisti, Elon Musk ha detto che “in aggiunta a un aumento degli ordini del Model S e del Suv Model X, la risposta dei consumatori alla Model 3 (vettura pensata per il mercato di massa) è stata incredibile”.
Dalla consegna, la scorsa settimana, dei primi trenta esemplari , il gruppo sta “registrando oltre 1.800 prenotazioni al giorno” della nuova berlina elettrica”. Le consegne a non-dipendenti inizieranno nel quarto trimestre, ha comunicato il gruppo.
Guardando i futuro, il gruppo è ottimista sul fatto di poter produrre poco più di 1.500 veicoli nel terzo trimestre e raggiungere un tasso di produzione di cinquemila vetture alla settimana entro la fine del 2017. L’obiettivo resta quello di aumentare la produzione della Model 3 a diecimila esemplari alla settimana a un certo punto nel 2018.
Intanto, tra aprile e giugno, Tesla ha consegnato circa 22mila vetture tra la berlina Model S e il Suv Model X, in rialzo del 53% sullo stesso periodo del 2016 ma sotto le attese degli analisti di 23.655 unità.