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Tesla incrementa le consegne del 40% e prepara auto elettriche low cost

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In un anno da dimenticare per Tesla, uno spiraglio di luce è arrivato dal quarto trimestre 2022, quando sono stati prodotti oltre 439 mila veicoli e consegnati oltre 405 mila. Un risultato, al di sotto delle stime di mercato che avevano previsto 420 mila consegne, ma che porta a 1,31 milioni le consegne dell’intero anno (+40% su base annua), mentre la produzione ha raggiunto 1,37 milioni (+47% su base annua).

Anche se distanti dagli obiettivi ambiziosi del ceo Elon Musk  (il tycoon aveva messo l’asticella ben più in alto, a un +50% di consegne rispetto al 2021), le consegne segnano un nuovo record (l’anno scorso il produttore americano si era fermato a 936 mila).

“Abbiamo continuato la transizione verso un mix regionale più uniforme di costruzioni di veicoli, che ha portato ancora una volta a un ulteriore aumento delle auto in transito alla fine del trimestre”, ha commentato la società fondata da Elon Musk.

Entrando nel dettaglio dei modelli, nel quarto trimestre del 2022, le consegne della berlina Model 3 entry level e del crossover Model Y sono state pari a 388.131, mentre le consegne della berlina Model S e del SUV Model X di fascia alta sono state 17.147. A proposito di auto elettriche, Tesla sta lavorando a una piattaforma di auto low cost, che sarà approfondita all’investor day del primo marzo 2023.

In arrivo la piattaforma per auto elettriche low cost

La nuova architettura è destinata a diventare la base della Model 2, la piccola vettura da meno di 25 mila dollari su cui Musk punta per raggiungere il suo obiettivo di “democratizzare” la mobilità elettrica e, magari, il target di lungo termine dei 20 milioni di vendite. La nuova piattaforma sarà un’evoluzione di quelle attuali (con la prima sono state lanciate le Model S e X e con la seconda le Model 3 e Y), sfrutterà i risultati del lavoro effettuato per lo sviluppo del Cybertruck e della motrice Semi e, soprattutto, consentirà di ridurre i costi di produzione del 50% e, conseguentemente, di porre le basi per un’ulteriore crescita dei volumi. Musk ha infatti parlato di un “raddoppio dell’output”. Le dimensioni ridotte e le economie di scala dovrebbero consentire di offrire il nuovo modello a un prezzo decisamente inferiore a quello della Model 3 (in Usa parte da 48.490 dollari) e non lontano dagli ipotizzati 25 mila dollari.

Cambio ai vertici

Sempre ieri sono arrivate novità sul fronte del management. Secondo l’agenzia Reuters, Tom Zhu, capo per il mercato cinese, è stato promosso responsabile della supervisione diretta degli impianti di assemblaggio statunitensi e delle operazioni di vendita in Nord America e in Europa. Sarà, insomma, il numero due della casa automobilistica dopo il patron Elon Musk. Il titolo di Zhu di vicepresidente per la Cina non è cambiato: ha mantenuto anche le sue responsabilità di dirigente più anziano di Tesla per le vendite nel resto dell’Asia.

Il titolo Tesla in borsa

Il titolo, che dopo un pessimo 2022 (-65%, più del triplo del -19% dello S&P 500) ha imboccato la strada della risalita lo scorso 28 dicembre, in previsione delle consegne record del quarto trimestre e dell’intero anno. A dicembre, diversi analisti hanno espresso preoccupazione per l’indebolimento della domanda di veicoli elettrici Tesla, che sono relativamente costosi rispetto a un numero crescente di prodotti ibridi e completamente elettrici della concorrenza.